Senatrice Monica Cirinnà, “madrina” della legge sulle Unioni civili.: queste si celebrano già da sei mesi ma l`iter è concluso soltanto adesso. Cosa mancava?
«Alcuni decreti importantissimi per chiarire le criticità e i nodi venuti al pettine dai primi di agosto, quando i sindaci hanno cominciato a celebrare le Unioni civili».
Per esempio?
«Sindaci di Lega e centrodestra hanno opposto che non essendo matrimoni non andavano fatte nella sala matrimoni bensì altrove. Altri hanno rifiutato la delega a celebrúe a privati cittadini. Poi c`erano i dubbi su come trascrivere unioni fatte all`estero. Adesso è chiaro che hanno pari dignità rispetto ai matrimoni, il sindaco deve indossare la fascia».
Questi correttivi significano che le Unioni civili sono ormai entrate nella quotidianità delle persone?
«Sì, i decreti erano già previsti nella mia legge. Il Parlamento ha delegato il governo a integrare e armonizzare il testo con il sistema normativo. I tre decreti riguardano appunto l`anagrafe, il diritto internazionale privato e il codice penale. Ora anche gli uniti civilmente rispondono di certi reati come maltrattamenti in famiglia e l`equivalente di uxoricidio».
Molte paure sono state fugate?
«Certo. Secondo alcuni il partner che acquisiva il cognome dell`altro doveva modificare il codice fiscale. Non è così, come non lo è per i coniugi, e il decreto lo specifica. Importantissimo è il chiarimento per lo straniero che proviene da Paesi omofobi come Russia o Filippine: non serve più un nullaosta della propria ambasciata, che espone a rischi, basta il certificato di stato libero per evitare casi di bigamia».
Nello spicchio residuo di legislatura si può andare avanti sul fronte dei diritti civili o non ci sarà spazio?
«Credo si possa tentare in questa fine mandato di tirare fuori dalle secche della commissione Giustizia la legge Scalfarotto sull`omofobia. Sarebbe il giusto corollario: le persone dello stesso sesso che si amano sono uscite dall`ombra, ma questo non li salva dall`orrenda omofobia strisciante che andrebbe trattata come aggravante di reato. La legge è passata alla Camera, potremmo farcela anche al Senato».
Nel prossimo quinquennio, invece, quali obiettivi si dà?
«Il nuovo Parlamento dovrà occuparsi dei bambini arcobaleno e di tutta la partita dell`omogenitorialità, rimasta al palo per colpa del tradimento dei Cinquestelle. Bisognerà recuperare con la riforma complessiva delle adozioni da modernizzare alla luce delle nuove famiglie».
Il testamento biologico va in aula a Montecitorio i130 gennaio. Ce la farà ad arrivare a Palazzo Madama?
«Ne dubito, i tempi sono molto stretti. Ma II percorso sarà più chiaro dopo la sentenza della Consulta, il 24 gennaio, sulla leggéelettorale».
Secondo lei, meglio capitalizzare i mesi rimanenti per approvare queste leggi o andare subito al voto?
«Meglio votare il prima possibile con una legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliersi i rappresentanti. Per avere un Parlamento di giovani, donne e laici anziché essere continuo ostaggio di forze conservatrici con cui, purtroppo, siamo alleati».
Alle prossime elezioni, quindi, Alfano addio?
«Per me, almeno su questi temi, non c`è dubbio che sia così».
Ha ragione chi dice che, pur avendo perso la partita della riforma costituzionale, il Pd ha scolpito più nettamente il suo profilo progressista nel campo sociale e culturale?
«Sì, è così. Il governo ha varato tante leggi importanti, penso anche al Dopo di Noi. Il profilo riformista e di cambiamento del partito si è accentuato e questo è merito esclusivo del coraggio di Matteo Renzi».
Ha visto la trasmissione “Stato Civile” su Rai Tre?
«È un grandissimo traguardo, ed è frutto del coraggio di Daria Bignardi, portare finalmente sul servizio pubblico un programma che dimostra semplicemente l`uguaglianza di tutti gli amori. Anche replicarla durante le feste natalizie ha dato il segno di un passaggio culturale: niente più della tv può cambiare la testa delle persone».
Quindi, occhio alla tv?
«Prima c`era stata una puntata di Forum di Barbara Palombelli e poi il trono gay di Maria De Filippi. È un cambiamento epocale. Spero in un altro Sanremo tricolore: i nastri dell`anno scorso sono stati un segno popolare fortissimo. Da Aosta a Pantelleria tutti hanno saputo dí cosa sí parlava. Grazie a tutto questo c`è stato il salone Gay Wedding e sí vendono le bomboniere con il riso rainbow».
C`è ancora bisogno di introdurre il matrimonio gay?
«Beh, il matrimonio egualitario porterà diritti pieni ai coniugi. Resta un traguardo e non è lontano. Molti credono che sia già in vigore».