“La vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori Alitalia e, parallelamente, la nascita di Ita stanno provocando grande tensione. C’è in ballo , in queste piche ore, il futuro di più di 11 mila lavoratrici e lavoratori di Alitalia e di altrettanti dell’indotto sui quali si rischia la macelleria sociale. Ita, che è un’azienda pubblica del Mef, ha il dovere di riaprire le trattative con i sindacati, di rispettare il contratto collettivo di lavoro e di elaborare un piano industriale degno di una compagnia di bandiera, non quello di una low cost per la quale, per altro, nel mercato non c’è spazio. Abbiamo incontrato, in queste ore, i rappresentanti dei sindacati e condividiamo le loro preoccupazioni. Ci giunge notizia che la dirigenza di Ita stia procedendo a contattare singoli lavoratori a sua totale discrezione e facendosi beffe non solo delle regole della contrattazione pubblica e dei sindacati, ma anche di tutti coloro che non ricevono la telefonata.
Roma e tutto il Lazio rischiano una ricaduta gravissima in termini occupazionali: una vera e propria macelleria sociale che non dobbiamo consentire. Chiediamo al governo di intervenire perché Ita riprenda le trattative con i sindacati al più presto e rinvii la partenza prevista per il 15 ottobre: una data troppo ravvicinata entro la quale, data la situazione, non è possibile pensare di arrivare ad un accordo condiviso, né tanto meno a un piano industriale che garantista una continuità a lungo termine”. Lo dichiarano la senatrice del Pd Monica Cirinnà e il senatore e segretario regionale del Pd Bruno Astorre.