“Ritengo che una parte importate del mondo cattolico sia desiderosa di dare pieno riconoscimento a questa domanda di dignità e di diritti e senta come una ferita anche propria che ciò non sia ancora avvenuto. Ben vengano le unioni civili se contribuiscono a dare una prospettiva di impegno reciproco di lungo periodo ad una coppia omosessuale”.
Così il senatore del Partito Democratico Roberto Cociancich intervenendo in aula sulle unioni civili.
“Questa riforma non riguarda solo i singoli individui, i partner delle future unioni civili; né solo il giusto riconoscimento di una pari dignità delle coppie omosessuali con quelle eterosessuali. Essa ha a che fare con aspetti molto più profondi che riguardano la strutturazione della nostra società, i suoi valori fondanti ed è per questo che suscita così tanto dibattito e in parte sconcerto e turbamento”.
“La generazione della vita presuppone l’incontro e la fusione di due differenze, il corpo di un uomo e il corpo di una donna – ha sottolineato l’esponente pd – Ciascuno di noi è inserito in una catena di generazioni di cui portiamo traccia sin nel nostro stesso nome. Noi siamo parte di una storia, anello umile ma necessario tra chi ci ha preceduto e chi verrà dopo di noi. Siamo pronti per modificare questa modalità di trasmissione della nostra identità personale e sociale?
“Mi pongo la domanda con timore e tremore, ben consapevole della straordinaria capacità della scienza di incidere anche su questi aspetti ultimi della nostra vita – ha concluso l’esponente pd – Non può esservi però scienza senza coscienza, non può essere solo la tecnica a decidere. Abbiamo necessità di discernere. Ritengo che sul tema della filiazione sarebbe stato opportuna una più profonda e soppesata riflessione”.


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