‘Il piano Juncker che il vertice dei 28 capi di Governo Ue a Bruxelles dovrebbe approvare oggi è solo un primo passo. Serve altro che un impegno previsto di 315 miliardi in tre anni per far uscire l’eurozona dalla crisi asfissiante in cui è finita e da cu stenta a uscire’.
E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Roberto Cociancich, capogruppo in commissione Politiche dell’Europa
‘Non può più essere la ricerca di un consolidamento fiscale – sottolinea l’esponente pd – il punto focale di un’azione che dovrebbe rilanciare l’economia in profonda recessione dal 2008. Mentre in gran parte del mondo e negli Stati Uniti si torna a correre in’Europa si continua a boccheggiare. La crescita langue, attanagliata da stagnazione e recessione. Il lavoro è una chimera per tanti, ormai i disoccupati sfiorano i 26 milioni. I consumi ma anche i prezzi sono in caduta libera e la deflazione sembra ormai inevitabile. Una vera e propria miscela omicida che alla lunga rischia di annientare gli sforzi fatti finora per abbattere il deficit e risanare le finanze pubbliche’.
‘Ci aspettiamo dunque più coraggio – conclude Cociancich – siamo certi che Junker sappia trarre ispirazione dal lavoro svolto in questi mesi dal governo italiano , attuando riforme importanti in materia economica.

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