Riformare l’Onu per rendere più efficaci gli interventi di peacekeeping che negli ultimi decenni sono risultati spesso inefficaci e tardivi. Questo il tema di un dibattito in Senato che ha visto confrontarsi nella sala dell’Istituto Santa Maria in Aquiro, il senatore del Partito democratico Roberto Cociancich, capogruppo in Commissione Politiche dell’Europa a Palazzo Madama, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, Flavio Lotti, coordinatore Tavola della Pace, Vincenzo Vita, Articolo 21 e l’ex inviato Onu Mukesh Kapila, in Italia per una serie di conferenze e incontri istituzionali organizzati da Italians for Darfur, associazione capofila della campagna per i diritti umani in Sudan e impegnata nella sensibilizzazione sulle crisi dimenticate. Il senatore Cociancich ha chiesto il ‘rilancio da parte del parlamento italiano dell’indagine conoscitiva sulle prospettive di riforma delle Nazioni Unite. ‘La Commissione Esteri ma anche quelle di Difesa e per le Politiche europee – ha sottolineato l’esponente pd – dovrebbero avviare una serie di audizioni congiunte e fare il punto sulla situazione della riforma del Consiglio di sicurezza dell’Onu tenendo conto dello scenario internazionale radicalmente mutato rispetto alla fine della Seconda guerra mondiale. Il panorama mondiale è ormai influenzato non solo dalle grandi potenze post-belliche ma anche da ‘nuovi soggetti’ che vanno dallo ‘stato islamico al popolo curdo, dal miliardo di utenti Facebook a Google (cui la Germania chiede invano di rivelare il proprio segretissimo algoritmo), dai ‘satelliti tascabili’ alla ‘tecnologia farmaceutica’ fino al gruppo cinese di e-commerce Alibaba che in un giorno ha raggiunto una capitalizzazione pari a 10 volte gli importi che, come il gettito dell’Ici, mettono in crisi un governo italiano’ ha concluso Cociancich.

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