“A scanso di equivoci è bene chiarire che le dichiarazioni del senatore Nicola Morra circa i reati stralciati dal nuovo Codice di autoregolamentazione sulle candidature licenziato dalla Commissione parlamentare antimafia rispecchiano esclusivamente il punto di vista suo e di quanti hanno accolto l’emendamento Cantalamessa-Giarrusso. Non certo quello di chi ha votato contro, come la sottoscritta”.

Così la Senatrice Teresa Bellanova, componente Commissione Parlamentare Antimafia, dopo alcune dichiarazioni rilasciate stamane dal Presidente della Commissione, senatore Nicola Morra.

“Non ci si nasconda dietro alibi debolissimi”, prosegue la senatrice Bellanova, “si abbia il coraggio di affermare che aver stralciato, a colpi di maggioranza, dalla somma delle condanne reati come discriminazione razziale, etnica e religiosa, apologia di fascismo e diffamazione, è coerente con l’antico obiettivo della Lega di liquidare la Legge Mancino, coerente con chi quotidianamente sdogana o comunque legittima comportamenti e linguaggio di chiaro stampo eversivo, coerente con chi ha utilizzato in questi anni e nel corso della campagna elettorale come arma politica la diffamazione e il linciaggio mediatico. Lo sa anche un bambino che un mafioso non è automaticamente fascista o viceversa. Il punto vero è aver scelto di stralciare questi reati dal Codice di autoregolamentazione sulle candidature, il che equivale a un via libera per tanti impresentabili. Che non avranno più bisogno, se dovessimo seguire il ragionamento del Presidente Morra, di auto segregarsi in civiche di facciata. Liberi tutti, dunque, alla faccia dell’etica. Trovo molto difficile derubricare reati gravi qualificandoli esclusivamente come comportamenti squallidi. E incomprensibile che ad affermarlo sia il Presidente della Commissione Antimafia”.


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