“Il 19 luglio 1992, 26 anni fa, il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi venivano uccisi in una strage di mafia. Nella storia del nostro Paese esiste un prima e un dopo quel giorno”. Lo scrive su Facebook la senatrice del Pd Valeria Fedeli.
“Paolo Borsellino e Giovanni Falcone – prosegue Valeria Fedeli – hanno concepito i primi strumenti efficaci per la lotta alle mafie, dalla necessità nelle indagini di seguire i flussi finanziari fino all’istituzione della Direzione nazionale Antimafia. Il maxi processo ha decapitato tutti i vertici di Cosa Nostra e per questo questi giudici eroi hanno pagato con la vita. Ma da allora la battaglia contro le mafie ha visto la mobilitazione della società civile, che ha sentito su di sé la cicatrice di una ferita inferta al Paese, impossibile da accettare.
Borsellino e Falcone sono giudici eroi che hanno insegnato agli italiani che combattere e vincere la mafia era possibile, che nuove generazioni di giovani avrebbero potuto anche al Sud rialzare la testa, che lo Stato e le istituzioni erano più forti. Gli italiani hanno capito e hanno sperato e da allora tanti colpi sono stati inferti a Cosa Nostra e alle altre organizzazioni mafiose. Il ricordo però non basta, siamo chiamati all’impegno.
Il Parlamento sta per istituire di nuovo la commissione parlamentare di inchiesta sulle mafie. A Fiammetta Borsellino – conclude Fedeli – dobbiamo ancora tante risposte”.


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