“Il nome di Marcello Foa, l’amico sovranista di Salvini, quello che con lui partecipò all’incontro con Steve Bannon, il guru di Trump e che spesso è stato opinionista presso le trasmissioni di Russia Today, la tv controllata dal governo Putin, non è certamente adeguato a presiedere la più grande industria culturale del Paese. Quella Rai che si occupa di informazione, società, storia, politica e sport, e che molto spesso forma le coscienze degli italiani”.
Ad affermarlo è il capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai Davide Faraone che prosegue “questa spartizione è inaccettabile, degna del peggior Cencelli e siccome la legge prescrive che ad approvare le proposte del Governo sia, con la maggioranza dei due terzi, la Commissione di Vigilanza Rai, facciamo appello a tutte le forze d’opposizione affinché si contrappongano non solo ai nomi, ma alle modalità di scelta del sedicente governo del cambiamento: uno a me, uno a te – conclude Faraone – e chi se ne importa del pluralismo che dovrebbe essere alla base del servizio pubblico radio televisivo”.


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