“Sottovalutare gli effetti negativi della rinuncia ai diritti web di Tokyo 2021 è un errore che la Rai non può permettersi di compiere. Ecco perché, come ho già avuto modo di dichiarare, lo considero non un presunto risparmio di 20 milioni ma una perdita su cui credo che i vertici aziendali dovranno dare delle spiegazioni” lo dichiara la capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai Valeria Fedeli. “Un danno per la Rai e per gli utenti che pagano il canone e che hanno diritto di poter seguire anche attraverso il web e social Rai l’evento sportivo più importante del mondo, le Olimpiadi. Rivendicare la trasmissione in diretta e poi in differita mattutina su Rai 2 significa far finta di non sapere che, per via di un fuso orario di 7 ore avanti rispetto all’Italia, sarà molto complicato per la stragrande maggioranza del pubblico italiano seguire i giochi dal Giappone in tv in orari di fatto proibitivi. Una scelta che peraltro appare anacronistica e assolutamente incoerente rispetto all’investimento sempre più importante e strutturale sul digitale che un’azienda come la Rai dovrebbe considerare assolutamente strategico e irrinunciabile. Come è irrinunciabile, per il servizio pubblico, continuare a investire nell’informazione sportiva, nel racconto dello sport e di tutti gli sport, anche in versione femminile. Un settore che non può essere lasciato ormai quasi esclusivamente alle piattaforme a pagamento che la crisi legata al Covid sta rendendo sempre meno accessibili per chi ha meno possibilità. Un settore, peraltro, in cui la Rai ha sempre potuto esprimere grandissima qualità professionale, come dimostrato con i mondiali di calcio femminili dello scorso anno in Francia, e vantare una tradizione e un primato inarrivabili solo fino a pochi anni fa. Oggi questo evidente disinvestimento preoccupa molto ed è la ragione per cui – conclude la senatrice dem – è importante sapere da chi guida l’azienda quale sia l’idea per tornare a valorizzare lo sport targato Rai, riscoprire l’ambizione di far appassionare le ragazze e i ragazzi più giovani alle più diverse discipline, veicolare i valori dello sport e il suo grande valore sociale, educativo, la sua più autentica vocazione democratica”.


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