“È francamente insostenibile la giustificazione addotta da chi scambia o vuol far passare la trivialità, il sessismo, la volgarità del proprio linguaggio per una manifestazione di presunta  purezza, indipendenza, autonomia di pensiero o di lealtà e libertà. Le frasi di Morra sono solo sbagliate, insultanti, indegne del suo ruolo istituzionale ma anche della responsabilità politica di chi siede in Parlamento o ricopre incarichi pubblici”.  Lo dichiara la senatrice Valeria Fedeli capogruppo in commissione di Vigilanza Rai. “Quando si trascende come purtroppo accade ancora troppo spesso, bisognerebbe solo provare vergogna e chiedere scusa. Non ci si può considerare depositari di alti valori se poi la politica non è in grado di veicolarli anche attraverso un linguaggio adeguato, corretto, rispettoso. Ed è proprio per questo che una discussione in Rai su questi temi sarebbe quanto mai utile e che ritengo, anche per tale ragione, utile e necessario ascoltare il direttore di Rai Tre Franco Di Mare in commissione di Vigilanza per chiarire le ragioni per le quali è stato deciso di cancellare all’ultimo la partecipazione di Nicola Morra alla trasmissione Titolo V che avrebbe potuto invece rappresentare un’occasione di approfondito confronto e contraddittorio. La Rai infatti, come servizio pubblico, ha dei doveri di trasparenza sull’informazione ma anche nel sostenere una cultura di rispetto di genere. Aspetto che purtroppo viene ancora troppo spesso sottovalutato o rimosso – conclude Fedeli – come quando si promuovono figure, penso a Giuseppe Sangiovanni, neo capo della direzione di Pubblica utilità, già coinvolte in inchieste in cui il ruolo delle donne è risultato profondamente degradato e denigrato”.


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