Verducci, che cosa è successo in commissione di Vigilanza?
È successo che, da giorni, è in atto un tentativo gravissimo di togliere al servizio pubblico la sua autonomia. La legge prevede che il presidente della Rai sia una figura di garanzia in cui si possano riconoscere non solo la maggioranza, ma anche le opposizioni. Non può essere di garanzia una persona che rilancia sui social fake news come quella su Josefa, non può essere di garanzia uno che insulta il presidente della Repubblica, non può essere di garanzia una figura in cui le opposizioni non si riconoscono. Nonostante questo la maggioranza insiste, rischiando una grave rottura istituzionale.
Qualcuno vorrebbe ricorrere all’escamotage del consigliere anziano per fa restare comunque Foa al timone della Rai. È possibile? Dopo la forzatura di ieri in Cda, oggi la commissione di Vigilanza, e dunque il Parlamento, ha bocciato la designazione di Foa, dopo questo voto il suo nome non esiste più. Salvini e Di Maio che insistono portano avanti un gravissimo tentativo di coercizione che non può esistere, il governo non ha alcuna facoltà di piegare la volontà del Parlamento. Quel nome deve essere ritirato e deve esserne presentato uno che rappresenti anche le opposizioni.
Quali mosse ha intenzione di mettere in campo il Partito democratico?
Se Salvini e Di Maio andassero avanti su questa posizione sarebbe un precedente gravissimo. Noi faremo opposizione durissima, facendo appello a tutte le cariche istituzionali, a partire dai presidenti delle Camere, affinché non venga portato avanti un simile tentativo. A questo punto, visto che Foa è stato bocciato, a mio avviso potrebbe essere un presidente di garanzia il rappresentante eletto dai lavoratori Riccardo Laganà. Questa di avere un rappresentante dei lavoratori è stata un’innovazione fortemente voluta dal Pd e potrebbe essere una buona soluzione per tutti.


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