«Non c`è tempo da perdere, la Vigilanza deve approvare un atto politico di sfiducia al presidente Foa in cui si dice chiaramente che si deve dimettere», attacca il senatore pd in Commissione Francesco Verducci. «Dopo quanto è accaduto credo che nessuno potrà sottrarsi».
È un gesto forte, onorevole. A memoria è difficile ricordare un precedente. Perché tanta durezza?
«La vicenda della mail truffa, a cui Foa pare aver dato credito, è gravissima e inquietante. Dimostra l`assoluta mancanza di trasparenza nella gestione della principale azienda culturale del Paese, sostenuta dagli italiani con il canone. Soldi pubblici che andrebbero amministrati con la massima attenzione e cautela, l`opposto di quanto sembra essere accaduto».
Sicuro che non si tratti di un pretesto per regolare vecchi conti in sospeso con uno degli uomini simbolo della stagione sovranista che ancora in Rai detta legge?
«Guardi per noi Foa è un presidente abusivo sin dall`inizio, ratificato in Vigilanza con una procedura illegittima, tant`è che da mesi pende una nostra richiesta di accesso agli atti per ricontare le schede di quella elezione, avvenuta a nostro giudizio in modo irregolare».
Cosa contestate a Foa?
«Non ha mai avuto i requisiti di credibilità e terzietà necessari per fare il presidente della Rai. Si tratta dello stesso uomo che, prima di diventarlo, rilanciava fake news sui suoi profili social».
Ma è il passato, senatore…
«Sì ma poi in tutto questo tempo ha sempre calpestato il ruolo di garanzia espressamente previsto dalle regole del servizio pubblico. Aggravato dalla vicenda della mail truffa che, ripeto, dimostra una gestione gravemente opaca e non all`altezza del ruolo che è stato chiamato a svolgere. Un episodio oltretutto mai chiarito neppure in cda con la scusa del segreto istruttorio. Che però non si può accampare perché il segreto è sulle indagini e non sui fatti».
Ma la sfiducia in Vigilanza, posto che passasse, non rischia di restare senza effetto?
«Siccome è la Vigilanza ad aver ratificato l`elezione del presidente avvenuta in cda, la Vigilanza può dire che si deve dimettere. E anche il governo dovrebbe intervenire. Non si può consentire che a guidare la Rai sia un manager che non è garante dell`autonomia e del pluralismo del servizio pubblico».


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