“Siamo convinte che l’intenzione fosse positiva, ma il manifesto con il quale il sindaco di Carignano ha proclamato il lutto cittadino per la tragedia che ha visto un uomo uccidere la moglie e i due figli gemelli di due anni, per poi suicidarsi, contiene parole sbagliate e per questo inaccettabili. I fatti gravissimi accaduti nel comune della provincia di Torino non possono essere definiti come ‘una famiglia è stata falciata da una terribile e crudele sorte’. Ciò che è avvenuto è un femminicidio e un infanticidio, seguiti dal suicidio dell’autore dei delitti, padre e marito. Le parole sono importanti e hanno un ruolo nella violenza contro le donne e nella violenza domestica. Certamente una famiglia è stata massacrata e altre due ne porteranno i segni per sempre e il lutto cittadino è stato indetto proprio per esprimere il dolore della comunità per una tragedia , con spirito di sincera commozione, ne siamo convinte, da parte del sindaco e della sua giunta. Ma le persone coinvolte in questa drammatica vicenda non possono essere messe sullo stesso piano: le vittime e l’autore dei delitti, anche se poi si è tolto la vita. La sorte non c’entra alcunché e lo sterminio di una famiglia non è mai un evento fortuito”. Lo dicono le senatrici del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, eletta in Piemonte.


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