“A Napoli c’è veramente poco. Pensiamo
che da sei mesi i centri antiviolenza esistenti non ricevono
finanziamenti e si autosostengono”. Lo afferma alla Dire Valeria
Valente, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta
sul femminicidio, che indica come atto necessario, da parte del
prossimo sindaco della città, “la messa a sistema di quello che
c’è dando a tutte le operatrici ed operatori un po’ di stabilità
e serenità che riconosca la loro professionalità”.
“Una volta – prosegue – che c’è stato il sostegno dei centri
antiviolenza serve anche l’investimento per rafforzare la rete di
una città in cui c’è soltanto una casa rifugio, ed è ancora poco.
Poi più percorsi personalizzati per far fuoriuscire le donne
dalla violenza e presa in carico in termini di un welfare di
comunità che sia più accogliente. Ma anche investimenti nelle
scuole con progetti mirati per cambiare la cultura”.
Valente sottolinea anche come la violenza di genere sulle
donne “è un fenomeno strutturale che va affrontato da una rete
istituzionale, anche variegata, che va rafforzata mettendo
insieme forze dell’ordine, strutture ospedaliere, associazioni,
case rifugio: questo compete ad una amministrazione comunale e
questo ci aspettiamo dal futuro sindaco di Napoli che ci
auguriamo possa essere Gaetano Manfredi”.


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