“In Italia esiste una grande questione culturale che riguarda i rapporti tra uomini e donne. Le leggi repressive ci sono, abbiamo anche inasprito le pene, possiamo sempre migliorare l’efficacia del sistema, ma non è solo questo il punto. La verità è che i femminicidi continuano ad accadere, e anche quest’anno sono purtroppo 116, perché dobbiamo provare a leggere in modo più corretto la violenza contro le donne e puntare sulla consapevolezza degli uomini. Non siamo di fronte a un fenomeno privato, ma pubblico e il femmininicidio non è mai un fulmine a ciel sereno. La vera scommessa è raccontare cos’è la violenza rispetto alla compressione dell’autonomia delle donne, rispetto alla loro libertà di disporre del proprio corpo e della propria vita. Anche uno schiaffo, una risposta sgarbata, la pretesa di adempimenti domestici e sessuali o l’ingerenza sulle scelte professionali sono sintomi di un rapporto asimmetrico tra uomini e donne, che sottintende la cultura del possesso. Ci vuole un salto di qualità nelle relazioni”. Lo ha detto a Uno Mattina la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio. “Anche oggi un uomo ha ucciso la moglie a coltellate – prosegue Valente – perché credeva che lei lo tradisse. Dobbiamo convincerci che questa violenza riguarda tutti da vicino, che non possiamo più girarci dall’altra parte, se vogliamo liberarcene”.

 


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