“Leggo che la Procura e le Forze dell’Ordine di Genova stanno indagando su ‘oscuri’ episodi di violenza che avrebbero caratterizzato la vita di Clara, la donna che è stata uccisa a coltellate dall’ex nel suo negozio. Sembrerebbe che Clara avesse già temuto questa fine, tanto da pagarsi il funerale. I fatti accaduti sarebbero un imbrattamento del locale e una rapina al figlio, oltre a minacce varie. Potevano queste vicende essere lette in tempo come spia di quanto sarebbe poi accaduto? Era possibile evitare questa ulteriore tragedia? Proprio per rispondere a quesiti come questi, quattro mesi fa come Commissione di inchiesta del Senato sul Femminicidio abbiamo deciso di avviare un’indagine sui 200 fascicoli relativi ai casi di femminicidio del 2017 e 2018, per verificare se ci sono criticità nel percorso che dal primo atto ha portato all’uccisione delle donne”. Lo scrive su Fb la senagtrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio.

“Noi riteniamo – prosegue Valente – che molti reati ora non considerati come tali possano in verità rientrare nei cosiddetti ‘reati spia’, approfondendo il legame affettivo tra autore e vittima, che ora non viene indagato. Anche un danneggiamento può essere un reato spia, anche le lesioni. Saperlo riconoscere può mettere in salvo una donna. A breve come Commissione chiuderemo questa indagine con una relazione che ci auguriamo conterrà indicazioni preziose per Parlamento e Governo”.

 


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