Una modifica del Codice civile finalizzata a introdurre i principi della Convenzione Istanbul nell’ordinamento, disponendo che l’affido dei figli a un padre violento sia immediatamente sospeso dal gudice E’ quanto dispone il disegno di legge dal titolo “Introduzione dell’articolo 317-ter del codice civile, in materia di provvedimenti riguardo ai figli nei casi di violenza di genere o domestica”, di cui è prima firmataria la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta sul femminicidio, che è stato illustrato oggi in una conferenza stampa nella Sala Nassirya del Senato alla quale hanno partecipato Antonella Penati, mamma di Federico e presidente dell’associazione “Federico nel cuore”, l’avvocato Federico Sinicato; l’avvocata Giulia Potenza, responsabile nazionale Unione donne italiane (Udi). Il disegno di legge prende l’avvio dal dramma accaduto nel 2009 a Federico Bakarat, ucciso a 9 anni dal padre nel corso di un incontro protetto in una Asl milanese. Il ddl dispone che “nei casi di allegazioni di violenza, il giudice, anche d’ufficio, dispone l’immediata sospensione del diritto di visita del genitore violento e, previo e immediato coordinamento con le altre autorità giudiziarie anche inquirenti, assume misure di protezione e dispone l’affidamento temporaneo all’altro genitore o, nel caso d’impossibilità, ai parenti entro il quarto grado”.
“Questa proposta – ha spiegato Valente – è nata per rendere giustizia a Federico, della cui uccisione nessuno è stato responsabile. Il principio fondamentale è che un bambino o una bambina tolti alla mamma in una causa per violenza domestica e di genere devono essere tutelati prima di tutto nel diritto alla vita. Un padre violento può essere un buon padre? Noi pensiamo di no. Per questo gli incontri con il padre vanno sospesi, almeno finché non avrà seguito corsi per uomini maltrattanti e abbia dimostrato di essersi ravveduto e di essere affidabile. Se tolti alla mamma, prima di essere affidati ad un ente si deve verificare la possibilità di affidare i bimbi a un parente fino al quarto grado e in ogni caso i soggetti terzi devono assumere la responsabilità della loro sicurezza. Questo ddl si inserisce in una serie di provvedimenti che stiamo portando avanti anche come Commissione Femminicidio, come le modifiche al codice civile sui prelievi forzosi dei minori”. “Dedico questo disegno di legge che vede la luce dopo infinite battaglie – ha detto Antonella Penati, mamma di Federico – a mio figlio e a tutti i bambini e le bambine che ne potranno beneficiare. In questi anni 512 bambini sono stati uccisi in condizioni analoghe a quelle di Federico, allontanati dalla madre spesso grazie alla Pas che ora per fortuna viene utilizzata meno e poi affidati a soggetti terzi con superficialità, mettendo a rischio la loro stessa esistenza. Il mio appello è che questa legge venga appoggiata da tutte le forze politiche”.

 


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