“Chi ventila l’ipotesi di rivedere la legge contro il caporalato dovrebbe rispondere di questo innanzitutto alla sua coscienza.
Di nuovo oggi, e ancora in Puglia, siamo costretti a registrare un massacro, la morte di altri giovanissimi braccianti, forse dieci se non drammaticamente di più, in un incidente contro un tir che trasportava pomodori appena raccolti.
Le prime notizie parlano di un impatto violentissimo tra un furgone con targa bulgara carico di uomini di nazionalità africana e il tir, e descrivono una scena terribile. Saranno naturalmente Forze dell’Ordine e Magistratura a fare luce, ci auguriamo quanto prima, sulla dinamica e sulla situazione delle vittime.
Di certo, emerge con fortissima evidenza la necessità – già da noi abbondantemente evidenziata – che il trasporto dei braccianti immigrati venga organizzato con il concorso pubblico-privato per garantire sicurezza e tutela e soprattutto sottrarre ai caporali questo formidabile strumento di ricatto e di controllo.
Con altrettanta chiarezza emerge con ancora più forza la necessità di una Legge che ha come obiettivo la tutela e la dignità dei lavoratori, migranti e non, agricoli e non. E la salvaguardia delle imprese sane, troppo spesso vittime della distorsione del mercato e della concorrenza sleale”.


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