Il senatore del Pd Luigi Zanda ha presentato una interrogazione urgente al Presidente del Consiglio dopo le notizie apparse oggi sul quotidiano La Repubblica in merito ad una presunta richiesta di dimissioni dei quattro vicedirettori dei dipartimenti dei servizi segreti italiani.
L’interrogazione dopo aver sottolineato come “i fatti riportati, se confermati, appaiono di una gravità assoluta, prevedendo l’applicazione di un sistema di rigido spoyl sistem e di una vera e propria lottizzazione politica applicata al sistema di intelligence, cui è affidata la sicurezza del nostro Paese” e che “un simile comportamento rischierebbe peraltro non solo di mettere in discussione l’efficienza operativa dei nostri sistemi di intelligence in un momento delicatissimo, ma anche di distruggere la loro credibilità nel prezioso reticolo informativo internazionale, che trova i suoi fondamenti nella professionalità, nell’indipendenza e nell’assenza di interessi politici nei vertici dei servizi segreti dei paesi cui noi siamo collegati, chiede al Presidente del Consiglio di sapere “se i fatti riportati in premessa corrispondano al vero e, in caso affermativo, se intenda revocare la richiesta di dimissioni, nonché quali iniziative urgenti intenda adottare per assicurare nel più breve tempo possibile che le nomine dei direttori e dei vice direttori del nostro sistema di sicurezza rispondano sempre a criteri di efficienza operativa e non siano mai assoggettate alle logiche della lottizzazione politica”.

Segue testo interrogazione

INTERROGAZIONE
CON RICHIESTA DI RISPOSTA URGENTE AI SENSI DELL’ARTICOLO 151 DEL REGOLAMENTO DEL SENATO

Al Presidente del Consiglio dei ministri

Premesso che:

da notizie pubblicate nella giornata di mercoledì 15 maggio 2019 sul quotidiano “La Repubblica” si è appreso che il Presidente del Consiglio dei ministri avrebbe fatto pressioni, intimando, con un atto che non ha precedenti nella storia repubblicana, che i quattro vice direttori attualmente in carica – due al Dis, uno all’Aisi e uno all’Aise – rassegnino “volontariamente” le proprie dimissioni, portando di fatto all’azzeramento completo dell’intero quadro del vertice operativo dei nostri servizi segreti;

i fatti riportati, se confermati, appaiono di una gravità assoluta, prevedendo l’applicazione di un sistema di rigido spoyl sistem e di una vera e propria lottizzazione politica applicata al sistema di intelligence, cui è affidata la sicurezza del nostro Paese, un bene supremo di tutti gli italiani e non appannaggio dei singoli partiti;

un simile comportamento rischierebbe peraltro non solo di mettere in discussione l’efficienza operativa dei nostri sistemi di intelligence in un momento delicatissimo, ma anche di distruggere la loro credibilità nel prezioso reticolo informativo internazionale, che trova i suoi fondamenti nella professionalità, nell’indipendenza e nell’assenza di interessi politici nei vertici dei servizi segreti dei paesi cui noi siamo collegati;

a parere dell’interrogante, questa è una questione sulla quale non possono sussistere dubbi né opacità e, quindi, da chiarire con assoluta immediatezza, alla luce del fatto che la nostra democrazia si regge proprio sulla certezza di indipendenza degli organi vitali deputati a garantire la nostra sicurezza,

si chiede di sapere:

se i fatti riportati in premessa corrispondano al vero e, in caso affermativo, se intenda revocare la richiesta di dimissioni, nonché quali iniziative urgenti intenda adottare per assicurare nel più breve tempo possibile che le nomine dei direttori e dei vice direttori del nostro sistema di sicurezza rispondano sempre a criteri di efficienza operativa e non siano mai assoggettate alle logiche della lottizzazione politica.

ZANDA


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