«Spero che i vari partiti coinvolti decidano rapidamente. Poi io sarò abbastanza rapido a decidere».

Carlo Cottarelli, economista oggi anche politico dopo l`elezione in Senato come indipendente nella lista del Pd, parla con la calma che può dare una vita spesa tra i numeri mentre a Milano tutto è in movimento. Mercoledì le dimissioni di Letizia Moratti, giovedì l’apertura decisa di Carlo Calenda all’alleanza con il Pd sul nome di Cottarelli se insieme ci sarà un accordo in Lazio, ieri la benedizione di Sala alla candidatura di Cottarelli. E poche ore dopo la doccia fredda di Calenda che ritorna a sponsorizzare Moratti.

Senatore, partendo dalla fine: cosa pensa della dichiarazione di Calenda su un possibile ticket tra Letizia Moratti candidata presidente e lei come vice? Solo tattica?

«Non do un’interpretazione. Questa proposta è la prima volta che la sento e dunque non posso commentarla. Le proposte non posso leggerle sui giornali».

So che ha incontrato Calenda giovedì. Come è andata?

«Lo incontro spesso, compreso in Senato. Non è che l’incontro sia andato in maniera particolarmente buona o cattiva. Poi ho sentito quello che ha detto pubblicamente, che il Terzo polo punta a un accordo che comprenda Lombardia e
Lazio».

E dunque, eccola: lei è pronto a candidarsi.

«Io sono in attesa che mi arrivi una proposta con uno schieramento sufficientemente ampio, e che mi venga specificata quale sarà l’alleanza. Dopodiché non ho detto che mi candido ma che deciderò».

Sufficientemente ampio significa da dove a dove?

«Non voglio definirlo. Ma è chiaro che sarebbe impor tante avere il Terzo polo. Ma serve anche un programma condiviso. Se arriverà è possibile che accetto. Peraltro, non si è candidata neppure Letizia Moratti per adesso».

Quale programma condiviso vorrebbe?

«Aspettiamo. Certo ho le mie idee. È chiaro che ci vuole un cambiamento sul passato, perché rispetto a d altre regioni del Nord la Lombardia in tanti indicatori è indietro. Ad esempio per il settore sanitario rispetto al Veneto, dove pure c`è la Lega. Il punto di partenza è quello. Poi andando a vedere i programmi fatti in passato, le due principali responsabilità di una Regione che sono la sanità in primis e poi i trasporti pubblici occupano il 19 per cento del programma. Se io facessi un programma sarebbero le aree prioritarie. Insieme all`ambiente, così come un`altra area molti impor tante è la diminuzione della burocrazia, il modo migliore per dare aiuto alle imprese».

Che giudizio dà sulla giunta Fontana?

«Sia nella sanità che nei trasporti pubblici moltissimo deve essere migliorato. Non è una questione di colore politico: quando la stessa parte politica è al governo da 28 anni si crea una situazione di lassismo e c`è poca trasparenza. Io vorrei avere un sistema sanitario in cui ogni ospedale pubblica le liste d`attesa».

Su M5S ha preclusioni?

«Non voglio entrare nel dibattito tra chi vuole o no M5S. Trasparenza e accountability sono temi che credo vadano bene anche agli elettori dei Cinque stelle. Ma non spetta a me vedere chi vuole entrare nella coalizione».

Il sindaco Sala ha detto che lei è un buon candidato, anzi “il nome giusto”.

«Lo ringrazio molto. Fa sempre piacere ricevere attestati di stima. Non sono ancora un candidato ma mi fa piacere quello che ha detto Sala, che a mia volta stimo molto».

E di Letizia Moratti cosa pensa?

«In passato ha avuto ruoli molto importanti. Come vicepresidente della Lombardia ha ricevuto critiche sia da Azione che dal Pd. Non so se per problemi dovuti a lei o alla giunta di cui faceva parte».

E crede che possa essere una candidata per il Pd?

«Molti hanno detto che non è possibile».


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