Per una maggior trasparenza dei propri programmi elettorali, i partiti devono indicare a quanto ammontano le spese e le entrate delle misure da loro promesse. Lo prevede un disegno di legge di Carlo COTTARELLI, il primo della sua attività parlamentare come senatore indipendente del Pd, presentato in una conferenza stampa al Senato. Il disegno di legge, in due articoli, “è molto semplice”, ha sottolineato COTTARELLI: prevede che al momento di depositare le liste, i partiti depositino anche un programma con quattro tabelle e relative relazioni tecniche, ciascuna delle quali indicherà le misure di spesa, quelle di copertura, un quadro di finanza pubblica e un quadro macroeconomico, che coprano l’intero arco della legislatura entro la quale si vogliono realizzare i programmi. “Per le spese non c’è alcun vincolo – ha precisato COTTARELLI – non c’è obbligo di indicare la copertura, ma qualora non ci siano ciò consente di chiarire che sono in deficit”. I programmi vengono poi trasmessi all’Ufficio parlamentare di bilancio “che li valida e li commenta, per evitare che un partito dica cose non vere”. Lo scopo di questa iniziativa legislativa “è aumentare la trasparenza dei programmi, evitando che si facciano una marea di promesse e che, una volta al governo, si dica “non ci sono i soldi”. Questo obbligo, ha ricordato il senatore del gruppo del Pd, esiste già in vari paesi del Nord Europa, come Svezia, Olanda e Danimarca, mentre in altri è diventata una prassi. Oltretutto se entrasse in uso questa trasparenza nei programmi “ciò potrebbe contribuire a superare il clima di sfiducia degli elettori verso i partiti”. Finora il ddl è stato firmato da altri cinque senatori del Pd (Parrini, Fina, Verducci, Giacobbe e Valente), ma COTTARELLI ha detto che intende rivolgersi agli altri gruppi per trovare un sostegno: “Il Terzo polo con la sua enfasi sulla serietà, o M5s con la sua enfasi sulla trasparenza dovrebbero sostenerlo; e anche i partiti che appoggiano il governo”. “Capisco che è una cosa molto innovativa – ha aggiunto – ma come potrebbe essere contrario un partito ad una maggior trasparenza nel suo rapporto con gli elettori?”. In ogni caso COTTARELLI punta “sulla pressione dell’opinione pubblica sui partiti perché approvino” il suo ddl. “La scorsa settimana lo ho annunciato su Twitter e in 24 ore ho ricevuto 9mila like. E’ incoraggiante ed ho intenzione di fare pubblicità a questa mia iniziativa, col sostegno del mio gruppo”, ha concluso.


Ne Parlano