“La decisione di ritirare la mia candidatura è definitiva, dato lo stato delle cose. Ma se le cose dovessero cambiare, sarei comunque disposto a discuterne”. A parlare all’Adnkronos è Carlo Cottarelli, l’economista dato per qualche giorno
‘candidato in pectore’ per il Pd in vista delle prossime elezioni
regionali lombarde, fino all’arrivo della notizia che ha
ufficializzato la scelta di Letizia Moratti per la candidatura a
presidente della Regione, per il Terzo Polo.
Fino a sabato scorso, quando a Milano sul palco della manifestazione a
sostegno del popolo ucraino si è visto l’incontro tra l’economista con
il leader di Azione Carlo Calenda e diversi esponenti dem lombardi, le
cose sembravano ormai prendere la strada del ticket
Cottarelli-Moratti; una decisione che, a dire il vero, nelle ore
successive ha visto arrivare una consistente quantità di dichiarazioni
tra chi si dichiarava a favore dell’alleanza con la formazione di
Calenda e Renzi e chi, invece, gridava allo scandalo pensando di dover
dare il voto a chi per molti anni era stata un’icona del centrodestra.
Poi, all’improvviso, la tranquillità di un tiepido pomeriggio
domenicale ha lasciato il posto all’imprevisto: l’annuncio, diramato
dalla stessa Moratti, di aver accettato e ufficializzato la
candidatura.
“Con Calenda -dice Cottarelli- c’eravamo sentiti e incontrati più
volte; sabato scorso, poi, ci siamo incontrati alla manifestazione per
l’Ucraina e domenica ho saputo della candidatura della Moratti. Una
decisione piuttosto rapida, vista la progressione degli eventi, che,
francamente, mi ha sorpreso. Non so che cosa sia successo nel
frattempo, io non ho ricevuto telefonate, né ho sentito nessuno.
Certo, un po’ di delusione c’è, ma non ne faccio una questione di
rapporti umani, solo credo sia un errore per il Terzo Polo”. Questa
situazione “mi ricorda molto quella che si è verificata alle elezioni
politiche, con i risultati che poi abbiamo visto”. Del resto,
ribadisce, “quando io dicevo che ci voleva un campo sufficientemente
largo, che comprendesse sia il Terzo Polo che il Pd e le altre liste
che si erano presentate insieme al Pd, era a questo che pensavo”.
Al momento, però, “sembra che il Terzo Polo voglia
andare con una candidatura, che non è la mia, che è difficilmente
accettabile dal Pd. Io credo che se si vuole collaborare, ci voglia
una proposta che sia un terreno comune e il nome di Letizia Moratti
non mi sembra andare in quella direzione. E io, con questa situazione,
non mi candido”.
In ogni caso, avverte Cottarelli, “la partita è ancora tutta da
giocare, niente è ancora ‘bollinato’ in questa trattativa. E dunque
aspettiamo il corso degli eventi. Se il Terzo Polo cambierà idea, si
potrà tornare a discutere di alleanza. Anche se -conclude- io la vedo
difficile”.