“Se la domanda fosse ‘ci sarà una crisi
come quella del 2008 e del 2009?’ e se io potessi dare solamente una
risposta binaria, direi di no. Se la domanda fosse probabilistica, la
mia risposta sarebbe che il grado di rischio di una ripetizione di una
crisi come quella del 2008 e del 2009 non è basso come io vorrei che
fosse. Però è chiaro che la situazione è molto migliore rispetto a
quella del 2008 e 2009”. Lo ha detto l’economista Carlo Cottarelli,
intervenendo al Salone del Risparmio.
Rispetto al passato “l’elemento di forza è che il sistema bancario
europeo è ben capitalizzato con un rapporto di capitalizzazione oltre
il 15%. E’ quasi il doppio rispetto a quello che era il livello di
capitalizzazione delle banche prima della crisi del 2008 e 2009”.
Dall’altro lato però – ha evidenziato Cottarelli – “gli elementi di
debolezza rimangono il fatto che il debito del mondo rimane comunque
ai livelli massimi rispetto al Pil. Il sistema bancario è anche più
concentrato di quello che era nel 2009, quindi il problema del ‘too
big to fail rimane’. E poi c’è la questione della shadow banking che
rimane persistente, quindi i rischi ci sono”.
Rispetto alle altre banche, poi, “le banche italiane fronteggiano un
rischio in più, cioè il fatto di avere una parte più consistente del
loro attivo investita in titoli di Stato italiani. Cioè il nesso tra
bilancio dello Stato e bilancio bancario rimane forte, com’era forte
nel 2011 e nel 2012”.


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