“Avrei potuto trovare un altro spazio all’interno del Senato, ma non potevo cambiare gruppo in Parlamento. L’ho detto più volte, è sbagliato. Io sono stato
eletto nel plurinominale, la gente ha votato il simbolo del Pd ed è giusto che io sia sostituito da qualcuno del Partito Democratico”. A dirlo Carlo Cottarelli, economista ed ex
direttore del Fondo Monetario Internazionale che all’università di Genova, a margine di una lezione su economia, politica e comunicazione.
“Credo che uno dovrebbe cercare di fare le cose per cui è più utile per il Paese – ha spiegato -. Quello che facevo prima, cioè il commentatore, era forse più utile di quello che sto
facendo adesso. Ero anche più credibile: quando parlo pubblicamente continuo a essere il più equilibrato possibile, ma è inevitabile che la gente mi percepisca troppo come politico.
L’altra considerazione è stata lo spostamento del Partito Democratico un po’ più lontano dai livelli liberal democratici che sono i miei, e poi la cosa decisiva è stata l’offerta
dell’Università Cattolica per il programma di educazione delle scuole superiori che credo possa funzionare molto bene e che sia utile per il Paese”.
Una ricandidatura? “Al momento non ci sto proprio pensando”. Cosi’ Carlo Cottarelli oggi alla facolta’ di Scienze Politiche dell’Universita’ di Genova, poche ore dopo le dimissioni da senatore del Partito Democratico. “Magari ci sara’ un’altra occasione, ma al momento non e’ il mio piano – spiega – in questo momento storico in Parlamento c’e’ un’animosita’ che sarebbe meglio riuscire a superare: certo, mi si puo’ dire che lo sapevo anche prima, ma viverlo direttamente e’ diverso. Credo che uno debba cercare di fare le cose per cui e’ piu’ utile per il Paese: prima facevo il commentatore ed era forse piu’ utile di quello che sto facendo adesso, e forse ero anche piu’ credibile perche’ anche se io cerco di essere piu’ equilibrato possibile, la gente puo’ percepire che parlo per interesse politico. Questo si aggiunge allo spostamento a sinistra del Partito Democratico, ma la cosa decisiva e’ stata l’offerta della Cattolica per un programma di educazione nelle scuole superiori, con piu’ di 200 incontri l’anno, che credo possa funzionare molto bene ed essere davvero utile al paese”.