Senatore Carlo Cottarelli, lascia il Pd?
«Lascio il gruppo del Senato, non sono iscritto al Pd».
Però è stato eletto con il Pd.
«Sì, certo».
Andrà in altri gruppi?
«Me lo hanno proposto, ma non è giusto cambiare partito. La prossima settimana mi dimetto dal Senato».
Perché?
«Ho ricevuto un`offerta dall`Università Cattolica».
Che tipo di offerta?
«Dirigere un programma per l`educazione di Scienze sociali ed economiche per gli studenti delle scuole superiori. Farò questo anche nei circoli culturali e degli anziani. Sarà una prestazione gratuita».
Non è però questo il motivo, lei aveva già manifestato disagio a rimanere dentro il Partito democratico.
«Vero, ma questa proposta è stata la spinta decisiva per lasciare».
Qual è stato il motivo di questa decisione?
«Direi che lo spostamento del Pd in un’area lontana dai miei valori liberaldemocratici ha facilitato la decisione».
L`elezione a segretaria di Ely Schlein?
«Anche la composizione della segreteria. Però, attenzione, credo che abbia fatto bene a spostare il Pd a sinistra».
In che senso dice che ha fatto bene?
«La stimo, al di là delle nostre posizioni diverse».
Non ha digerito lo spostamento del partito lontano dall’area liberal democratica. Ma qual è l’elemento che ha pesato di più in questa decisione, che più la divide dalla segretaria del Pd?
«Il tema dell’energia nucleare, il termovalorizzatore, il freno al superbonus, anche l’utero in affitto o alcuni aspetti del Jobs act. Ma questi sono temi specifici, non il tema fondante». Qual è allora il tema fondante?
«Il ruolo del merito nella società e il peso che debba avere l’uguaglianza delle opportunità rispetto all’uguaglianza redistributiva. Entrambi sono importanti ma è il peso relativo che conta. Quando ho deciso di partecipare alla campagna elettorale del Pd sono andato a leggere il documento dei valori, l’ultimo che c’era, quello del 2008: merito e opportunità erano scritti con chiarezza. Nel documento del 2023 il merito era sparito, anche un po’ criticato. Ma non solo da lì».
E da dove quindi?
«Dalla mozione che Elly Schlein ha presentato per la candidatura alla segreteria».
L’ha vista la segretaria prima di annunciare questa decisione?
«Ovviamente. L`ho incontrata martedì. Poi ho visto il capogruppo del Senato Francesco Boccia».
Cosa le ha detto?
«Ho spiegato i motivi della mia decisione».
E lei come come ha reagito?
«Ha cercato di convincermi a restare».
Prima di martedì aveva incontrato già altre volte la segretaria?
«Sì, alle agorà democratiche del partito, ad esempio».
Ha avvertito anche altri?
«Enrico Letta. Ho cercato di avvisare il più possibile le persone. Poi ho mandato un Whatsapp a tutti».