“Questo ddl e’ sbagliato perche’ parte da un presupposto sbagliato. Quando e’ entrato in vigore il numero chiuso a medicina, gli studenti ammessi in Italia erano 8-9000, nel tempo sono diventati 15 mila e l’attuale ministro ha portato questo numero a 20 mila. 20 mila iscritti l’anno con una vita professionale di 30 anni, significa 600 mila medici. Il doppio dei medici che a parita’ di popolazione ha in questo momento la Norvegia, che e’ il Paese che ha piu’ medici al mondo per numero di abitanti. La Norvegia ha 5 medici ogni mille abitanti, l’Italia 4,1. Noi non abbiamo bisogno di nuovi medici: abbiamo bisogno di radiologici, di anestesisti, di patologi, di medici di medicina d’urgenza. Specialita’ che vanno deserte perche’ non li paghiamo abbastanza, sono vent’anni che gli stipendi dei medici sono fermi, e perche’ queste specialita’ non trovano sbocco nella professione privata. Bene hanno fatto i nostri medici a scioperare! La cosa piu’ preoccupante e’ il meccanismo pensato per il passaggio all’iscrizione a Medicina: dopo sei mesi, la selezione viene fatta sulla base dei crediti – e voglio specificarlo, crediti, non voti: un ragazzo che prende tre 18 nel primo semestre, passa. Non ci sara’ nessuna graduatoria, e’ una cosa che dobbiamo dire chiaro e tondo. Con una previsione di 70mila domande non ci vuole uno specialista di statistica per capire che avremo 35mila persone che passeranno e saranno iscritte a Medicina. E questo creera’ una sproporzione drammatica fra richiesta di formazione e l’offerta formativa. La prima vittima sara’ dunque la qualita’ dell’insegnamento”. Lo ha detto in Aula il senatore del Pd, Andrea CRISANTI. “Per di piu’, tutto questo si vorrebbe a costi invariati – ha proseguito CRISANTI -Per avere un medico specializzato servono 300 mila euro, per averne 10 mila in piu’ bisognerebbe stanziare 1 miliardo l’anno. Ebbene, dobbiamo dirlo chiaramente ai nostri studenti: se si laureano in Medicina non saranno medici, perche’ questo provvedimento non lega il numero delle iscrizioni a Medicina al numero degli specializzandi. Da ultimo – ha concluso il senatore CRISANTI – questo provvedimento ha la capacita’ di creare differenziazioni sociali enormi: le universita’ private, le cui modalita’ di accesso non vengono toccate, garantiranno una qualita’ formativa imparagonabile a studenti privilegiati rispetto quella, affollata e inaccessibile, offerta delle universita’ pubbliche. Questo provvedimento e’ uno spreco di soldi senza precedenti ed e’ destinato a distruggere le facolta’ pubbliche di medicina”.
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