Non sono abituato a insulti gratuiti. E a volte la scienza è difficile da capire…». Ribatte così Andrea Crisanti, virologo e senatore Pd, al giudizio del collega Giorgio Palù @residente dell’Agenzia del farmaco) che aveva bollato il suo studio sui test rapidi, alla base dell`inchiesta della Procura di Padova, come «informazione inattendibile e non scientifica». Crisanti, facendo per questo infuriare il governatore del Veneto Luca Zaia, aveva sostenuto che quei tamponi antigenici fossero poco affidabili e per questo avrebbero favorito la diffusione del virus anziché ostacolarla. «Un lavoro, il mio, pubblicato su Nature e valutato da quattro esperti di fama mondiale che lo hanno giudicato in modo estremamente positivo». Per il virologo dem «è incontrovertibile il fatto che i tamponi utilizzati non avevano la sensibilità giusta per essere utilizzati come filtro per proteggere le persone ricoverate negli ospedali e nelle Rsa». Quanto a Palù «non so da cosa sia animato quel giudizio nelle carte dell`inchiesta, ndr – Non c`è nulla di scientifico ma molto di personale e mi dispiace. Nelle polemiche è necessaria la buonafede: provo compassione perché Palù deve sfogare la sua frustrazione».


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