In una interrogazione al Ministro dell’Economia e delle Finanze, presentata oggi in Senato, a prima firma di Antonio Nicita e Antonio Misiani, si chiede di sapere “a quanto ammontino le entrate per il bilancio dello Stato derivanti dall’applicazione dell’imposta straordinaria di cui all’articolo 26 del decreto legge n. 104 del 2023 e quali misure abbia adottato o intenda adottare per trasferire tali risorse per il sostegno di famiglie ed imprese”. Si tratta di una domanda retorica, precisano i Senatori, “perché quella misura, oggetto della propaganda estiva di Meloni e Salvini, non è mai stata applicata, consentendone la commutazione in accantonamenti a riserva, sprecando la possibilità di impieghi alternativi a beneficio del sostegno ai mutui e crediti di famiglie e imprese”. Nicita e Misiani chiedono anche di sapere a quanto ammontino gli accantonamenti a riserva effettuati dagli istituti di credito in applicazione dell’articolo 26 del decreto legge n. 104 del 2023 e quali siano conseguentemente i miglioramenti registrati in tema di servizi e remunerazione dei depositi della clientela per effetto di tali accantonamenti.
Nell’interrogazione si chiede inoltre “conferma che non vi siano connessioni tra l’esercizio delle suddette opzioni e l’incremento dei dividendi distribuiti dagli istituiti di credito ai soci e delle remunerazioni o dei trattamenti accessori riconosciuti ad amministratori e personale dirigente dei medesimi istituti”.