‘I dati dell’ ISTAT e il rapporto Swimez sul Mezzogiorno sono una sveglia, ci riportano alle questioni urgenti da affrontare. Occupazione, lavoro, sviluppo, investimenti. Dati che dovrebbero dare una mossa al governo, a partire dal ministro del Lavoro. Il sistema statistico nazionale ci dice che il jobs art e la legge di stabilità non hanno prodotto i risultati sperati’. Lo dice la senatrice del Pd Erica D’Adda.
‘La disoccupazione – prosegue Erica D’Adda – cala a giugno 2015 rispetto a giugno 2014, nel Sud la recensione continua, portando quella parte del Paese alla deriva. Il ministro Poletti dice che i dati fluttuano perché è l’inizio della ripresa, ma con una parte di Paese in condizioni tali da scivolare verso il terzo mondo, e quella messa meglio fanalino di coda in Europa, per cui ci sarà una generazione bruciata prima che si possa tornare a livelli accettabili e competitivi, quello che fluttua è la mancanza di politiche serie. La mancanza di investimenti. La mancanza di un piano per lo sviluppo del Mezzogiorno. Si vuole affrontare questa situazione con un decreto sulle politiche attive pasticciato e difficilmente applicabile, là dove non ci sono quasi neppure le strutture di base per partire, com’è il caso del territorio meridionale? Non lo dice la minoranza Pd, lo dicono autorevoli esperti dei processi del lavoro che così non funziona. Ne prenda atto il Governo. Dica come vuole intervenire a medio-lungo termine. I cittadini possono essere distratti da tutto con parole rotonde e roboanti, tranne quando è il loro tenore di vita, la loro sicurezza, la speranza della famiglia ad essere erosa. Al momento – conclude D’Adda – è difficile dare una ulteriore ‘delega’ su questi temi’.
‘La disoccupazione – prosegue Erica D’Adda – cala a giugno 2015 rispetto a giugno 2014, nel Sud la recensione continua, portando quella parte del Paese alla deriva. Il ministro Poletti dice che i dati fluttuano perché è l’inizio della ripresa, ma con una parte di Paese in condizioni tali da scivolare verso il terzo mondo, e quella messa meglio fanalino di coda in Europa, per cui ci sarà una generazione bruciata prima che si possa tornare a livelli accettabili e competitivi, quello che fluttua è la mancanza di politiche serie. La mancanza di investimenti. La mancanza di un piano per lo sviluppo del Mezzogiorno. Si vuole affrontare questa situazione con un decreto sulle politiche attive pasticciato e difficilmente applicabile, là dove non ci sono quasi neppure le strutture di base per partire, com’è il caso del territorio meridionale? Non lo dice la minoranza Pd, lo dicono autorevoli esperti dei processi del lavoro che così non funziona. Ne prenda atto il Governo. Dica come vuole intervenire a medio-lungo termine. I cittadini possono essere distratti da tutto con parole rotonde e roboanti, tranne quando è il loro tenore di vita, la loro sicurezza, la speranza della famiglia ad essere erosa. Al momento – conclude D’Adda – è difficile dare una ulteriore ‘delega’ su questi temi’.