“Dietro le parole roboanti di Toninelli c’è un disegno perverso: la conquista di poltrone per gli amici ed il blocco delle opere pubbliche, in primis il tunnel del Brennero.

Il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, in merito alle nuove concessioni sull’autostrada A22 Brennero-Modena e A4 Venezia-Trieste, che erano scadute, scrive che saranno a gestione pubblica attraverso uno schema di convenzione che lui stesso ha voluto e preteso.

Ma Toninelli non dice il vero sul rinnovo della gestione pubblica delle autostrade. In primis perché tutto è cominciato con Delrio e il precedente governo.

Diversamente da Delrio, però, c’è una novità: per bramosia di potere, Toninelli sta obbligando i gestori autostradali interessati ad accettare poltrone a carico del MIT e del MEF.

Per la A/22, ad esempio, Toninelli pretende che nel Comitato di Indirizzo e Coordinamento siano nominati tre membri su sei da Roma, due del suo Ministero ed uno a carico delle Finanze e, addirittura, che uno del MIT ne sia il Presidente con diritto di veto sia sul piano economico-finanziario, sia sul ruolo della società in house.

Al Comitato sono riconosciute le scelte strategiche che, di solito, vengono votate all’unanimità. Qualora ciò non avvenisse, le decisioni passano solo a maggioranza, con il parere favorevole del presidente.

Altro che gestione pubblica, qui si tratta di conquista di beni che le amministrazioni territoriali hanno costruito con l’arroganza del tipico centralismo romano.

Ma perché questa voglia di mettere le mani nell’Autobrennero? “A pensar male si fa peccato, ma a volte si indovina”. Sospetto che l’obiettivo sia quello di tentare di bloccare il tunnel del Brennero (dopo che Toninelli si è accorto che ancora non è stato realizzato)”. Lo afferma il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo, memento della commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama.


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