“Perchè ai Comuni aeroportuali non vengono date le risorse che gli spettano dall’addizionale comunale sui diritti d’imbarco? Ci sono 160 milioni di euro che mancano all’appello”. A denunciarlo è il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo con un’interrogazione, sottoscritta da 23 senatori del gruppo, ai ministri dell’Economia, delle Infrastrutture e dell’Interno.
“L’imposta, originariamente pari ad 1 euro poi cresciuta a 6,50 per passeggero imbarcato – spiega – doveva essere versata al bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnata a Enav e a un Fondo presso il ministero dell’Interno il 40% del quale era destinato ai Comuni in ragione dei molteplici servizi garantiti sul territorio del sedime aeroportuale e per l’operatività aeroportuale. Tuttavia, sin dalla sua istituzione, gran parte degli introiti dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili sono stati destinati all’Enav e al comparto sicurezza”.
“Dal 2005 – aggiunge – essendo stati erogati ai Comuni aeroportuali importi sensibilmente inferiori rispetto a quelli che gli sarebbero spettati per legge, la perdita di gettito è stata molto consistente e per recuperare le somme non versate sono state avviate varie iniziative da parte dei Comuni interessati: nel 2015 19 Comuni Ancai hanno deciso di procedere giudizialmente, con una causa tuttora in corso, per il recupero dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco non versata per il periodo 2005-2015”.
“L’Ancai – sottolinea – ha stimato che le mancate risorse che avrebbero dovuto confluire nelle casse comunali abbiano oggi raggiunto la cifra di oltre 160 milioni di euro. Tali risorse consentirebbero ai Comuni di intraprendere e realizzare tutte quelle azioni ed opere di mitigazione e di compensazione correlate all’attività aeroportuale, che sono fondamentali per contrastare e contenere i disagi generati dall’inquinamento acustico ed ambientale”.
“E’ necessario che i ministri, ciascuno per sua competenza – conclude D’Arienzo – indichino in tempi brevi le soluzioni per garantire il ristoro delle somme dovute e non versate ai Comuni mentre, al contrario, l’intero ammontare degli importi dell’addizionale è stato erogato in favore dell’Inps, del comparto antincendio e dell’Enav”.

Di seguito testo

INTERROGAZIONE

a risposta scritta

Ai Ministri dell’Economia e delle Finanze, delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e dell’Interno.

Premesso che,

l’addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili è stata istituita con l’articolo 2, comma 11, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge finanziaria per il 2004). L’imposta, originariamente pari ad 1 euro per passeggero imbarcato, doveva essere versata al bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnata: 1) per un importo di 30 milioni di euro, ad Enav Spa per la copertura dei costi sostenuti per garantire la sicurezza dei propri impianti; 2) per la restante quota, al Fondo istituito presso il Ministero dell’interno, da ripartire: a) per il 60 per cento, per l’adozione di misure di tutela dell’incolumità delle persone e delle strutture negli aeroporti; b) per il 40 per cento, per il ristoro dei costi sostenuti dai Comuni in ragione dei molteplici servizi garantiti sul territorio del sedime aeroportuale e per l’operatività aeroportuale;

l’articolo 2, comma 11, lettera b) della legge finanziaria per il 2004 prevedeva, in particolare, che le somme spettanti ai Comuni fossero: “a favore dei Comuni del sedime aeroportuale o con lo stesso confinanti secondo la media delle seguenti percentuali: percentuale di superficie del territorio comunale inglobata nel recinto aeroportuale sul totale del sedime; percentuale della superficie totale del comune nel limite massimo di 100 chilometri quadrati”;

nel documento “Informazioni preliminari sul rapporto sui trasferimenti finanziari dello stato agli enti locali per gli anni 2003 – 2004 – Prime Informazioni sul rapporto per gli anni 2003-2004” veniva riportato che l’addizionale andava letta “come un segnale di attenzione al problema relativo alla sicurezza negli aeroporti”, rappresentando anche “una misura di sostegno, seppure modesta, agli enti locali che sopportano la ricaduta della presenza di un aeroporto”;

tuttavia, sin dalla sua istituzione, gran parte degli introiti dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco di passeggeri sugli aeromobili erano destinati all’ENAV ed al comparto sicurezza;

l’importo dell’addizionale comunale, nel corso degli anni, è cresciuto da 1 euro a 6,50 euro a passeggero. Nonostante tale significativo incremento, la quota destinata ai Comuni è rimasta d’importo molto basso. La normativa vigente dispone che la ripartizione dei 6.50 euro sia la seguente:  5 euro vengono destinati all’INPS; 0,50 euro al servizio antincendio negli aeroporti; 1 euro viene ripartito tra ENAV per i costi sostenuti per garantire la sicurezza ai propri impianti e per garantire la sicurezza operativa (30 milioni di euro), il 60 per cento per cento della parte eccedente i 30 milioni destinati all’ENAV al “comparto sicurezza” per il finanziamento di misure volte alla prevenzione e al contrasto della criminalità e al potenziamento della sicurezza nelle strutture aeroportuali e nelle principali stazioni ferroviarie, il 40 per cento per cento della parte eccedente i 30 milioni destinati ai comuni di sedime;

in ragione di tale ripartizione, nel 2018, l’INPS ha percepito 442.926.230 € (5€ a passeggero), il Comparto Antincendio 44.195.752€ (50 centesimi di € a passeggero) e l’ENAV 30.000.000 € (34 centesimi di € a passeggero). Ai Comuni aeroportuali sono stati versati solamente 6.489.913 € pari a circa 7 centesimi di euro a passeggero;

inspiegabilmente a fronte di un aumento di passeggeri del 5,8 per cento nel 2018, per il medesimo anno è stata erogato ai Comuni aeroportuali a titolo di addizionale comunale un importo inferiore a quanto erogato nell’anno precedente;

dal 2005, essendo stati erogati ai Comuni, a titolo di addizionale sui diritti di imbarco, importi sensibilmente inferiori rispetto a quelli che, ai sensi di legge, sarebbero stati di effettiva spettanza degli stessi, con un flusso di finanziamenti discontinuo e contrassegnato da mancate assegnazioni e non rispondenza degli importi dovuti con il totale dei passeggeri viaggianti, la perdita di gettito per i Comuni aeroportuali è stata dunque molto consistente;

il versamento parziale delle quote dell’addizionale sembrerebbe giustificato secondo quanto disposto dall’articolo 1, commi da 615 a 617, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008), che prevede che le somme in entrata derivanti dall’addizionale comunale contribuiscano a ridurre l’indebitamento dello Stato; tuttavia, l’addizionale comunale risulta decurtata esclusivamente nella quota parte destinata ai Comuni ed al comparto sicurezza, mentre viene integralmente destinata ad INPS, al comparto antincendio ed all’ENAV;

per recuperare le somme non versate sono state avviate varie iniziative da parte dei Comuni interessati: nel 2015 un atto di diffida al Ministero dell’interno ed al Ministero dell’Economia;

19 Comuni ANCAI hanno deciso di procedere giudizialmente, con una causa tuttora in corso, per il recupero dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco non versata per il periodo 2005-2015;

l’ANCAI ha stimato che le mancate risorse che avrebbero dovuto confluire nelle casse comunali abbiano oggi raggiunto la cifra di oltre 160 milioni di euro; tali risorse consentirebbero ai Comuni di intraprendere e realizzare tutte quelle azioni ed opere di mitigazione e di compensazione correlate all’attività aeroportuale, che sono fondamentali per contrastare e contenere i disagi generati dall’inquinamento acustico ed ambientale;

in collaborazione con ANCI la tematica è stata portata all’ordine del giorno di due sedute della Conferenza Stato-Città nel 2016; è stato, altresì, sollecitato un intervento dei Ministeri competenti volto ad assicurare la necessaria trasparenza alle procedure di acquisizione e di riparto del gettito e per la riassegnazione delle risorse non attribuite ai Comuni nel periodo 2007- 2015;

in sede di dibattito del DDL 1586 è stato presentato e approvato un ODG (9/02305/286) che impegna il Governo “a valutare l’opportunità, con futuri provvedimenti normativi, di intervenire per rimodulare le modalità e i criteri di ripartizione dell’Addizionale Comunale sui diritti aeroportuali, nonché garantire le tempistiche relative alla corresponsione del gettito assegnato; a valutare l’opportunità di garantire che la mancata assegnazione del gettito in questi anni destinata ai comuni interessati, sia assicurata nel più breve tempo possibile.”;

si chiede di sapere dai Ministri, ciascuno per quanto di competenza, quali siano le motivazioni che hanno portato nel corso degli anni a decurtare sistematicamente gli importi dell’addizionale comunale spettanti ai comuni aeroportuali e a garantire, al contrario, l’intero ammontare degli importi dell’addizionale in favore dell’INPS, del comparto antincendio e dell’ENAV;

a quanto ammontino le risorse dovute ai Comuni a titolo di addizionale comunale sui diritti d’imbarco di passeggeri sugli aeromobili, nel loro complesso e per ciascun comune;

se intendano individuare, ed in quale tempistica, soluzioni efficaci volte a garantire il ristoro delle somme dovute e non versate ai Comuni a titolo di Addizionale Comunale sui diritti d’imbarco;

se intendano rimuovere gli ostacoli di natura normativa o interpretativa, in particolare i commi 615, 616 e 617 della legge finanziaria per il 2008, che hanno condotto i Ministeri competenti a modificare i criteri di determinazione dell’ammontare complessivo spettante ai Comuni;

se intendano accertare quali siano le motivazioni degli scostamenti fra stime di traffico dei passeggeri ed il versamento di quote dell’addizionale da parte delle compagnie aeree, nonché procedere al rafforzamento delle misure di vigilanza sul corretto versamento degli importi dovuti dalle compagnie medesime.

D’ARIENZO

 


Ne Parlano