“Nel voto in Aula al Senato di ieri
ho votato per la calendarizzazione in Aula al Senato del” ddl
Zan, “perché credo che una integrazione normativa per
contrastare con maggiore efficacia i reati contro la persona a
sfondo omotransfobico sia necessaria. Ma rimango convinto che
l’attuale testo presenti delle criticità e la necessità di
alcune correzioni nei punti più sensibili di cui molto si è
parlato in queste settimane ed anche in questi ultimi giorni”.
Lo scrive su Facebook il senatore del Pd Mino Taricco.
“Le definizioni all’articolo 1, in particolare sull’identità
di genere, credo siano inopportune in questa sede nei tempi e
nei modi. Questa legge nasce per prevenire e sanzionare gli atti
di discriminazione e violenza motivati da omotransfobia, e su
questo avrebbe dovuto concentrarsi, e non invece aprire in
questa sede una discussione di natura antropologica
sull’identità di genere, assolutizzandone il dato della
percezione individuale, peraltro anche in dissonanza a recenti
sentenze della Corte Costituzionale. Continuo ad essere convinto
che un simile tema non debba essere definito in questa sede, una
legge penale, che per sua natura chiederebbe riferimenti
puntuali ampiamente condivisi”, aggiunge. “Così come sono
convinto che la formulazione pervenutaci dalla Camera
dell’articolo 4 debba essere rivista. Il ridefinire i confini di
un diritto sancito costituzionalmente, quello di espressione, su
un tema così delicato, prevedendo tra l’altro, che possa essere
sanzionata una opinione, pur in assenza di concreta istigazione
all’odio o alla violenza, per una potenziale correlazione ad
atti discriminatori o violenti di terzi, credo sia molto
pericoloso. E poi la previsione dell’articolo 7 sulla
“Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia
e la transfobia”, e la possibilità di portare questi temi nelle
“scuole di ogni ordine e grado” a partire dalle materne ed
elementari, è dal mio punto di vista non condivisibile”.
“Credo vi sia ancora tutto il tempo di migliorare il testo
pervenuto dalla Camera, e credo che tutti dovremmo sentire la
responsabilità di farlo. Alzare muri contro ogni possibilità di
dialogo e di miglioramento, rischia di spianare la strada o alla
responsabilità di approvare una legge con elementi negativi che
si potevano evitare, oppure di portare ad affossare
definitivamente la legge. Consapevole della mia responsabilità
sosterrò fino all’ultimo ogni possibilità per evitare tutti e
due questi errori”, conclude. (ANSA).


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