‘Quando ci sono così tanti numeri in gioco, come nel caso del ddl di assestamento 2015, ciascuno può cercare le cifre che avvalorano le proprie tesi, tuttavia nessuno può certamente eludere il fatto sostanziale, ovvero che nella verifica dell’andamento dei conti pubblici, tutti i saldi sono rispettati, cosa non scontata e che le cassandre ai tempi della legge di stabilità davano per impossibile’.
Lo dichiara il senatore Pd Mauro Del Barba, segretario della commissione Bilancio e relatore del ddl approvato oggi dall’aula di Palazzo Madama.
‘Si è fatto riferimento – prosegue Del Barba – ai tesoretti spariti, ma va a questo proposito ricordato come ci siano stati, dopo il DEF 2015, eventi eccezionali e rilevanti nel settore previdenziale, a cominciare dalla sentenza della Corte costituzionale sulla rivalutazione delle pensioni, veri e propri imprevisti che hanno inciso sulla programmazione. Tali eventi sono stati assorbiti con rapidità ed efficacia, senza andare ad alterare gli equilibri e i saldi di bilancio previsti. Quindi, sebbene la ripresa dell’economia reale non ha ancora prodotto dati evidentissimi nella finanza pubblica, si sono centrati gli obiettivi. Intanto, in termini di economia reale, sui cittadini e sulle imprese – conclude il senatore democratico – i numeri parlano inequivocabilmente già chiaro’.
Lo dichiara il senatore Pd Mauro Del Barba, segretario della commissione Bilancio e relatore del ddl approvato oggi dall’aula di Palazzo Madama.
‘Si è fatto riferimento – prosegue Del Barba – ai tesoretti spariti, ma va a questo proposito ricordato come ci siano stati, dopo il DEF 2015, eventi eccezionali e rilevanti nel settore previdenziale, a cominciare dalla sentenza della Corte costituzionale sulla rivalutazione delle pensioni, veri e propri imprevisti che hanno inciso sulla programmazione. Tali eventi sono stati assorbiti con rapidità ed efficacia, senza andare ad alterare gli equilibri e i saldi di bilancio previsti. Quindi, sebbene la ripresa dell’economia reale non ha ancora prodotto dati evidentissimi nella finanza pubblica, si sono centrati gli obiettivi. Intanto, in termini di economia reale, sui cittadini e sulle imprese – conclude il senatore democratico – i numeri parlano inequivocabilmente già chiaro’.