Oggi è un anniversario molto importante: 45 anni fa veniva approvata la Legge 194.
L’aborto sicuro e legale è stato possibile grazie al movimento delle donne, che lo ha reso oggetto di discussione pubblica, togliendolo dall’ombra della clandestinità. La
legge 194 è il frutto del dibattito politico e parlamentare che si aprì nel Paese, che dovette riconoscere alle donne il diritto di scelta.
Da quel lontano 1978 ad oggi gli aborti sono diminuiti in modo costante negli anni. Eppure l’applicazione di questa legge è sempre stata difficile, spesso boicottata. Non solo per i numeri dell’obiezione di coscienza, ma per una cultura che ancora stigmatizza e vuole colpevolizzare le donne per le loro scelte, per le politiche di regioni che non applicano le linee guida sull’aborto farmacologico, costringendo al ricovero chi vi ricorre.
A 45 anni da quella approvazione, c’è perciò ancora molta strada da fare: c’è bisogno di rafforzare una cultura del rispetto delle scelte femminili in tema di procreazione, c’è bisogno di garantire l’accesso all’aborto farmacologico al posto di quello chirurgico in tutte le regioni, esattamente come previsto dalle linee guida nazionali, c’è da battersi per il pieno riconoscimento dell’autodeterminazione delle donne e il rispetto della loro salute sessuale e riproduttiva.
A dichiararlo in una nota è Cecilia D’Elia, senatrice PD e portavoce nazionale della conferenza delle democratiche