Non so dove Meloni veda corsie privilegiate riservate alle donne e a quali privilegi abbia dovuto rinunciare in nome della parità. Io incontro donne che ogni giorno faticano a veder riconosciuto il proprio valore, in tutti i contesti, a cominciare da quello lavorativo. Incontro la fatica quotidiana di donne su cui grava la quasi totalità del lavoro di cura. Eppure non si arrendono.
Se ci sono leggi a favore delle donne è perchè le donne hanno lottato per ottenerle. Nessuno ci ha regalato nulla, anzi, ogni giorno proviamo a scardinare e colmare le disuguaglianze di partenza. Una su tutte l’uso del tempo. Per questo diciamo condivisione del lavoro di cura, congedi paritari, investimento sui servizi. Ma nulla di questo c’è nelle politiche di Giorgia Meloni.
Nell’azione di governo troviamo tagli sui nidi e aumento dell’Iva su assorbenti e prodotti per l’infanzia.
Non è una questione di forza individuale, ma di modello sociale. Per questo servirebbero leader donne che si spendono per i diritti di tutte. Altro che inesistenti armi pari, servono politiche che consentano a ciascuna donna di affermare la propria libertà e le proprie capacità.
A scriverlo è Cecilia D’ELia senatrice Pd e portavoce nazionale della Conferenza delle donne democratiche