“Il ministro Sangiuliano dovrà farsene una ragione,
ma continuerò a polemizzare. La nomina
della dirigenza del centro sperimentale cinematografico
configura un CDA squilibrato con cinque uomini e una sola donna.
Ancora una volta la parità di genere può aspettare. E
sicuramente non si tratta di competenze che non ci sono: sono
tante le straordinarie professioniste del cinema.
Tutto questo dopo aver fatto fare un passo indietro alla ex
presidente Marta Donzelli e le consigliere Cristiana Capotondi e
Guendalina Ponti”. A dichiararlo è Cecilia D’Elia senatrice PD e
portavoce nazionale della conferenza delle democratiche.


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