I genitori sono già coinvolti nelle scelte
delle scuole, con diversi strumenti di partecipazione, dunque
affermare che c’è la necessità di richiedere il loro consenso per
le attività non ha senso. In oltre non si capisce bene se il
ministro Valditara si riferisce ai progetti extra curricolari o a
quelli di educazione civica per quel che riguarda l’educazione al
rispetto. Restano alcuni dati certi: quanto annunciato serve solo
a depotenziare l’autonomia scolastica e a ledere la libertà
d’insegnamento. Qui si manifesta un accanimento contro
l’educazione sessuale, che tradisce una cultura sessuofobica e
che mina ogni progetto di prevenzione della violenza di genere,
con buona pace della richiesta che viene proprio dalle scuole,
dai ragazzi e dalle ragazze e dalle loro famiglie”. A dichiararlo
è Cecilia D’Elia, senatrice Pd e capogruppo in settima
commissione, scuola, istruzione pubblica.