– “Il coordinamento nazionale della Conferenza
delle democratiche che si è riunito oggi a Roma ha approvato la
relazione della Portavoce Cecilia D’Elia. Una relazione che legge
insieme il risultato del Pd e la diminuzione della rappresentanza
delle donne, come spia della difficoltà del partito a dare
rappresentanza al protagonismo delle donne e alle domanda di
giustizia di fronte alle disuguaglianze di genere.
“Non che questo avvenga a destra- spiega Cecilia D’Elia- anzi
dove governa la destra mette in discussione diritti e libertà
delle donne. Ha vinto una donna di destra ed è una rottura
simbolica per tutte che ci sia la prima donna Presidente del
Consiglio. Questo fatto sfida il nostro campo. Se il PD parte per
una vera e profonda discussione su se stesso, noi per prime non
possiamo non interrogarci sul senso, il ruolo, la forza,
l’efficacia del luogo autonomo delle donne. Abbiamo mancato
l’obiettivo di eleggere un numero adeguato di donne. Dovremo
scegliere come agire il conflitto anche sul modo di essere del
partito”.
“Per cambiare il Pd ci interessa un congresso vero,
costituente, che deve andare di pari passo con la costruzione
dell’opposizione. A partire dal patrimonio che abbiamo, dalle
cose che siamo riuscite a scrivere nel Pnrr, la legge sulla
parità salariale, la faticosa affermazione del congedo di
paternità, conquistato con perseveranza ad ogni discussione di
bilancio, finalmente diventato strutturale, anche se solo di
dieci giorni. Grazie all”attuazione della direttiva relativa
all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare
finalmente il congedo è esigibile anche nel pubblico impiego. Sui
diritti e sulle condizioni di vita delle donne vogliamo andare
avanti e sfidiamo la destra e questo governo. Mettiamo al centro
il tema della condivisione del lavoro di cura e i congedi
paritari, un piano per l’occupazione femminile come obiettivo del
Paese. Nel discorso di insediamento non abbiamo sentito nessuna
parola sulla violenza, sui femminicidi, una ferita aperta in
questo Paese. Abbiamo sentito assenti le pari opportunità, mentre
si propone l’introduzione del quoziente famigliare, che dovrebbe
accompagnarsi all’incentivazione dell’occupazione femminile,
quando sappiamo che la scoraggia. Sfidiamo il governo sui nidi,
sul Pnrr e sui soldi ai Comuni per farli, sull’applicazione della
legge 194. Sono temi che devono essere del Pd, del nuovo Pd, non
solo della Conferenza.
Su questo promuoveremo un appuntamento nazionale a novembre,
aperto alla società a quante vorranno collaborare con noi, per
definire in modo aperto la proposta di opposizione delle donne
democratiche. La Conferenza delle donne democratiche aderisce
alla manifestazione della pace del 5 novembre. Ci uniamo con
determinazione al coro di chi non accetta che le contese si
risolvano con i conflitti armati, di chi condanna l’aggressione e
si schiera al fianco della resistenza ucraina”, conclude.


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