“I numeri parlano molto chiaro: la proposta del Cda di Aifa di distribuire la pillola anticoncezionale gratuita soltanto alle ragazze under 26 e solo attraverso i consultori e le strutture ospedaliere è di fatto un boicottaggio anche per le giovanissime.Tutte le donne avrebbero diritto all’accesso alla salute riproduttiva, come aveva suggerito la Commissione tecnico-scientifica di Aifa”. Lo dicono le senatrici Cecilia D’Elia, portavoce del Coordinamento nazionale delle donne Pd e Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo dem. “Distribuire la pillola anticoncezionale a tutte le donne, come aveva proposto la Commissione tecnico-scientifica di Aifa – spiegano le due senatrici dem- aveva un costo stimato di 140 milioni di euro contro i 4 mln della proposta rivista dal Cda Aifa. È chiaro che in mezzo c’è un intervento del governo e che non si tratta solo di risparmiare risorse ,ma di un’impostazione culturale sbagliata e punitiva nei confronti delle donne. Distribuire la pillola solo nei consultori significa discriminare tutte le ragazze che vivono in territori dove non ci sono, in particolare nel Centro Sud. Distribuirla negli ospedali significa complicare la procedura, forse nella speranza che le ragazze desistano. Escludere la farmacia, naturale e capillare luogo di distribuzione del farmaco, significa infatti limitarne in modo drastico l’accesso, come ci dimostrano le stime finanziarie.Infine, circoscrivere la misura alle più giovani esclude le madri e le donne più grandi e più fragili dall’accesso alla maternità consapevole. È chiaro l’intento: vanificare una misura che in molte Regioni è già attiva e che solo con l’aiuto dello Stato potrebbe essere ampliata a tutte le donne”.
Pubblicato il
in Affari Sociali, Igiene e Sanità, Comunicati Stampa, Stampa