“Il governo, campione del mondo di
propaganda, taglia fondi ai comuni che hanno meglio impiegato le
risorse Pnrr, sacrifica i nidi e i servizi educativi per
l’infanzia e lascia al palo il lavoro femminile. Questa è la vera
strada tracciata dagli atti concreti, al di là delle parole spese
in difesa della maternità: sempre meno gli investimenti per
contrastare le diseguaglianze, per dare ai bambini e alle bambine
pari opportunità di frequentare il nido, per colmare il divario
tra nord e sud del paese, in termini di servizi e di occupazione.
La verità è che in campo c’è una idea di società che discrimina,
che passa per l’autonomia differenziata, per l’indebolimento dei
servizi pubblici, a partire dalla sanità e l’educazione, fino
alla contrazione delle libertà. Invece di creare le condizioni
per sostenere le donne che vogliono diventare madri, vogliono
negare la loro autodeterminazione con gli antiabortisti nei
consultori. Vogliono un paese sempre più Ungheria, sempre meno
Europa dei diritti sociali e civili. Anche per questo le elezioni
europee sono un passaggio fondamentale, per un’Europa femminista,
che lavora alla pace e alla giustizia sociale”. A dichiararlo è
Cecilia D’Elia, senatrice Pd.