“La tanto attesa direttiva europea sulla violenza rischia di essere un’occasione persa, o peggio un passo indietro, nonostante l’importante lavoro fatto dal Parlamento europeo e della nostra relatrice Pina Picerno. La direttiva rischia infatti di essere fortemente depotenziata, cadendo la definizione del reato di stupro basato sul consenso e la definizione del reato di molestie sessuali. Un fatto che tradirebbe le disposizioni della Convenzione di Istanbul. Ma dalla direttiva cadono altre cose fondamentali, come sappiamo dall’esperienza dell’applicazione in Italia delle norme, anche delle migliori: la necessità di linee guida per la formazione obbligatoria dei pubblici ministeri e dei giudici. Avere operatrici e operatori formati e specializzati garantisce la sensibilità necessaria nei procedimenti giudiziari ad evitare la vittimizzazione secondaria”. Così la sen. Cecilia D’Elia, vicepresidente della commissione femminicidio, in un post pubblicato dal blog Bella Ciao.
“Eppure questa – prosegue D’Elia – è una direttiva sulla quale c’è stata e c’è una grande aspettativa, perché può finalmente rendere l’Unione uno spazio in cui la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne siano obiettivi condivisi. Obiettivo possibile facendo diventare la violenza contro le donne uno dei reati di competenza della Ue, con una sua normativa.
È una questione di primaria importanza, come dimostra la dura realtà della violenza in tutti gli stati. Un tema su cui chiediamo il massimo impegno dei soggetti coinvolti nel processo di decisione, a cominciare dal nostro governo. Lo stralcio dalla bozza di Direttiva di questioni cruciali dipende infatti dalla posizione assunta da alcuni governi nel Consiglio europeo, del quale è necessario l’accordo.
Chiediamo al Governo italiano di impegnarsi e schierarsi chiaramente in questa direzione. Lo facciamo insieme alla tante realtà che lavorano contro la violenza, anche attraverso la petizione lanciata da Differenza donna. Ci serve più di un titolo, ci serve una direttiva che faccia fare all’Europa e a noi tutti un passo avanti contro la violenza di genere”.