“Dobbiamo prendere atto, maggioranza compresa, che questo Decreto è nato male: approvato in un cdm convocato a Cutro, proseguito peggio nell’iter.
C’è un approccio tutto ideologico che non dà riposte alla tragedia di Cutro, non fornisce nessuna strategia di governo di un fenomeno strutturale. L’unico effetto di questo decreto sarà creare più irregolari e più lavoro nero. E di fronte ai dati economici e dell’Inps che smentiscono la propaganda ideologica avete applicato la contrapposizione dei diritti di alcuni contro quelli degli altri, usando addirittura il tema dell’occupazione delle donne e quello della denatalità.
Non ci provate. Non ci provate a usare le donne contro gli immigrati, piuttosto impegnatevi a non far fallire il PNRR, piano fondamentale per il paese dove avevamo inserito strategie serie per l’occupazione di donne e giovani. Le donne non sono l’esercito di riserva da usare contro quella che secondo voi è un’invasione.
Questo è un provvedimento irresponsabile e disumano, per questo vi chiedo di fermarvi perché al paese non serve una “emergenza tecnica”, serve un piano nazionale di inclusione fatto per rafforzare e non per indebolire le forme di protezione, serve il sostegno all’accoglienza diffusa, come ci chiedono i sindaci della grandi città. Serve un’accoglienza di qualità, la distribuzione dei migranti su tutto il territorio italiano e poi servono progetti per la formazione e l’inserimento lavorativo dei migranti, corsi di lingua, cose che sono lasciate alla bontà di qualche amministratore locale e agli interventi del terzo settore. Cambiamo rotta, perché la strada intrapresa ci sta portando su una strada che aumenterà illegalità e vulnerabilità delle persone, nessun beneficio per la nostre comunità”. Così la senatrice del Pd Cecilia D’Elia intervenuta in aula sul Dl Cutro.


Ne Parlano