“Non c’è libertà senza passione egalitaria, lotta alle diseguaglianze. Non c’è senza sorellanza, lasciatemela dire questa parola così potente. Che cambia l’ordine del discorso, le regole scritte dagli uomini, che spesso sono una trappola anche per loro e producono quello che oggi chiamiamo mascolinità tossica. E sappiamo quanto ci sia bisogno di nuove parole e una nuova cultura del rispetto per abbattere stereotipi che ancora condizionano l’educazione. Sorellanza”. L’ha detto in Aula la senatrice del Pd, Cecilia D’Elia, nel dibattito in corso al Senato nella giornata internazionale delle donne. “Insieme le ragazze e le donne iraniane si sono ribellate e donna vita libertà è oggi la triade che scuote il mondo – ha aggiunto – Sorellanza per non lasciare sole le donne afghane, sorellanza per accogliere e salvare chi cerca la nostra coste e fugge dalle guerre e dall’oppressione. Accoglienza per le donne ucraine e sostegno alla causa di un popolo, sorellanza per costruire sentieri che portano a una pace giusta”. Dopo aver ricordato che stamattina insieme alla leader del Pd, Elly Schlein, ha incontrato alcune lavoratrici della grande distribuzione, ha continuato: “Ecco la grande questione dell’8 marzo, giornata che dobbiamo alla lotta delle lavoratrici, il lavoro delle donne gratuito e non visto, quello di cura, che chiede politiche di condivisione, congedi paritari, un welfare più forte. Il lavoro delle donne precario, povero, o che non c’è. Abbiamo un tasso di occupazione femminile, dato fine 2022, che si attesta al 51,3%, cioè lo 0,5% in più rispetto a un anno prima. Il dato risulta tra i peggiori d’Europa se confrontato con la media Ue delle donne occupate (62,7%)”. E infine ha concluso: “Nulla c’è stato regalato, osiamo ancora una volta volere di più per la libertà e la sorellanza”
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