“Il ministro Nordio continua ad additare culture altre, secondo cui la donna sarebbe considerata un oggetto, ma dimentica – o sceglie di non vedere – che la stragrande maggioranza dei femminicidi in Italia è commessa da mariti, ex compagni, familiari. Uomini italiani, anche giovanissimi, che non riescono a fare i conti con l’autonomia, le scelte, la libertà delle donne. È questa la matrice patriarcale di cui la nostra cultura è intrisa, che va riconosciuta e contrastata.” Lo dice la senatrice del Pd Cecilia D’Elia, vicepresidente della Bicamerale d’inchiesta sul femminicidio.
“Di fronte a un fenomeno che produce una donna uccisa ogni tre giorni – prosegue D’Elia – non servono scorciatoie identitarie né autoassoluzioni consolatorie. Serve invece una piena assunzione di responsabilità: a partire dall’educazione al rispetto e alla parità nelle scuole, dalla formazione degli operatori, da una cultura diffusa che sappia riconoscere e prevenire la violenza fin dalle sue prime manifestazioni.”