“Siamo di fronte all’ennesimo decreto omnibus e alla 60esima fiducia del governo Meloni, di cui 23 solo al Senato, un decreto che nel monocameralismo alternato in cui viviamo, noi al Senato non abbiamo potuto discutere. Votiamo contro la fiducia ma anche contro il disegno che questo provvedimento esprime, sia sulla scuola, che sull’università, che sullo sport”. Lo ha detto in Aula la senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo del Pd nella Commissione Istruzione e sport.
“Un decreto sbagliato – ha proseguito D’Elia – che interviene persino a gamba tesa su questioni di cui non si comprende l’urgenza e sulle quali stavamo lavorando in commissione settima in Senato, come sulla riforma del calcio. Un provvedimento che contiene anche quello che si può definire il ‘pasticciaccio brutto di Viale Trastevere’: 2 concorsi diversi, uno ordinario e uno riservato per i dirigenti scolastici, e davvero non sappiamo come intende il ministro Valditara gestire il caos che ne deriverà. Un testo che contiene titoli giusti, come l’inclusione, ma poi declina un approccio sbagliato sia per i bambini e le bambine disabili, creando un altro percorso per reclutare insegnanti di sostegno, affidati a Indire, che si commissaria per sete di potere, che per l’inclusione dei bambini con background migratorio. E infine: come si fa a dire che questo è un decreto per i giovani, quando si proroga l’assegno di ricerca, simbolo della precarietà giovanile nelle università, in attesa si dice di una riforma del pre-ruolo, senza aver mai attuato quella del 2022. Non si è attuata la riforma dei contratti di ricerca mentre si taglia il fondo ordinario per gli atenei e la Crui, che non è un comitato di pericolosi rivoluzionari, lancia l’allarme. Il dubbio che ci viene è che si pensi di delegare la grande massa degli studenti alle università telematiche e di puntare sugli atenei privati, mentre il sistema pubblico può anche deteriorarsi. Noi siamo contro la politica che questo decreto esprime sia sulla scuola, che sull’università, che sullo sport”.


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