“Siamo disponibili a discutere di una riforma del calcio, che affronti i nodi strutturali e la sua crisi. Abbiamo fatto un percorso di audizioni in commissione, quindi apprezziamo le parole del Ministro quando sostiene di voler condividere le proposte, ma già oggi due decretazioni di urgenza sono intervenute su questo tema. Sul decreto sport in Senato è stata posta la fiducia e noi, ad esempio, non abbiamo condiviso la commissione per i controlli di nomina governativa. Ieri nel decreto infrastrutture è stato votata la proroga del vincolo sportivo, sia per professionisti che per dilettanti.
Dalle parole del ministro capiamo che vuole modificare la legge Melandri sia sulle percentuali atleti e tecnici che sulla questione dei diritti televisivi. Sono questioni cruciali e delicate, su cui abbiamo fatto un percorso di audizioni in commissione e non vorremmo trovarci con soluzioni precostituite. Siamo preoccupati di un possibile venire meno dell’equilibrio tra rappresentanze.
Affrontiamo la complessità del sistema calcio, guardando al suo carattere popolare, ai vivai, al calcio femminile, alle questioni delle infrastrutture, discussione che non può farsi senza coinvolgere anche i Comuni.
Siamo a lavoro e intendiamo dunque confermare la nostra disponibilità a trovare strade condivise. Ci aspettiamo la stessa serietà da parte del governo.”
Così la Senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo in commissione settima, Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, intervenendo durante l’audizione del Ministro per lo sport e i giovani Abodi in Settima Commissione, Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, in merito all’affare assegnato sulle prospettive di riforma del calcio italiano.


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