“Quanto accaduto a Regina Coeli ieri sera è il risultato di una condizione carceraria allo stremo. Non una novità, perché più volte siamo stati in visita ispettiva, l’ultima volta ad aprile scorso, come parlamentari del Pd, e non abbiamo esitato a parlare di una struttura al limite, un estremo rappresentativo delle condizioni delle carceri italiane.
Non solo quindi i fatti di queste ore dimostrano che le politiche messe in campo dal governo non servono a nulla, ma ci confermano che Regina Coeli sta scoppiando, con un numero di detenuti che è quasi il doppio della capienza ufficiale. Non vi sono sale dedicate alla socialità e alle attività trattamentali, perché ormai utilizzate per l’accoglienza dei detenuti in arrivo. Gli spazi a disposizione sono sempre meno e anche la situazione vissuta dal personale di polizia è allo stremo. Regina Coeli va chiusa e trovata una destinazione alternativa che sia soprattutto umana e realmente in grado di compiere quel percorso di reinserimento del detenuto nella società. Più in generale, al sistema carcerario italiano servono interventi urgenti che riducano gli ingressi e le presenze, facilitando le misure alternative alla detenzione a fine pena o per i reati minori. Insomma esattamente il contrario di quello che il governo sta attuando, con la proliferazione di reati e l’aggravamento delle pene esistenti”. Lo dice la senatrice romana Cecilia D’Elia, componente della direzione nazionale del Pd.


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