“Il gruppo del Partito democratico vota contro un decreto sbagliato, che
per la scuola e la ricerca fa scelte dalle ricadute sociali gravi e mortifica la
dignità del lavoro nella cultura e nella ricerca”. Lo ha detto in Aula la senatrice
Cecilia D’Elia, capogruppo del Pd nella Commissione scuola, università, ricerca e
cultura.
“In questo decreto concepito per il Pnrr scuola e l’avvio anno scolastico – ha detto
D’elia – è stata inserita, in linea con una narrazione ideologica del contratto di
ricerca, la controriforma dell’Università che reintroduce gli assegni post doc e di
ricerca. Nel complesso è un provvedimento che porta un segno regressivo per la cultura
e per il lavoro e per il nesso tra cultura e lavoro e soprattutto non interviene
sull’emergenza di questo momento: il sottofinanziamento sia dell’università che della
scuola. Noi avevamo presentato emendamenti per superare alcune rigidità del contratto
di ricerca, ma quello cui abbiamo assistito è stata l’esaltazione da parte della
maggioranza, in nome della flessibilità, di un sistema che esclude la tutela, di cui
invece la ricerca ha bisogno per essere libera. Noi crediamo invece nel valore del
lavoro intellettuale, degli artisti nel cinema come delle ricercatrici e dei
ricercatori nelle università. Questo decreto contiene inoltre la riforma degli istituti
tecnici, su cui in audizione le forze sociali hanno espresso forti preoccupazioni. La
cosa grave è che non solo viene fatta a costo zero, ma che si anticipa nel primo
biennio, cioè ancora nell’obbligo scolastico, l’alternanza scuola-lavoro e si
diminuiscono le ore di cultura generale. Avvicinare mondo della scuola e mondo
professionale non può avvenire a scapito delle competenze generali che consentono
autonomia alle ragazze e ai ragazzi”.


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