“La manovra del Governo ha un tratto distintivo chiaro: su scuola e cultura tagli e disinvestimenti. Da un lato infatti leggiamo di una massiccia riduzione dell’organico della scuola, sia dei docenti che del personale tecnico-amministrativo, una scelta che impoverisce scuole e taglia di netto persone e competenze. Dall’altro di una decurtazione di risorse al ministero della cultura che in tre anni si aggira intorno ai 3 miliardi. Arrivano così le stangate che preoccupano enormemente, stante il livello di difficoltà in cui la scuola e le politiche cultuali si trovano ad agire. Il governo, che tanto ha sbandierato di voler valorizzare i docenti, mette nero su bianco la verità: tagli e depotenziamento”. Lo dice la senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo del Pd nella commissione scuola, istruzione pubblica, cultura.


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