“Il provvedimento in materia di pubblica sicurezza in discussione ha un impianto sanzionatorio e panpenalistico. Questo ddl ci consegna più reati, più pene e di conseguenza ancora una volta l’aumento della popolazione detenuta. Si palesa una svolta illiberale che contrae gli spazi di democrazia e di dissenso, dove per sicurezza non si intende quella dei cittadini, ma l’incontestabilità della pubblica autorità”. Lo dice la senatrice del Pd Cecilia D’Elia, in prima commissione sul ddl sicurezza.
“Basta analizzare gli articoli del provvedimento – prosegue D’Elia – per riscontrare l’intenzione di criminalizzare ogni forma di dissenso: dall’art.14 che aumenta la pena per le proteste attuate con il blocco stradale, all’art 19 che fa lo stesso contro chi manifesta contro un’opera ritenuta strategica dal governo. Stiamo parlando di forme di protesta non violente, che rappresentano per cittadine e cittadini senza potere la possibilità di far arrivare le proprie istanze al dibattito pubblico. In questo ddl questi cittadini vengono disegnati come nemici della società. Ancora gli art 26 e 27 sui reati compiuti in carcere e quelli nei CPR, volti a colpire una popolazione, come quella privata di libertà, dove i più elementari diritti umani vengono negati da sovraffollamento e condizioni estreme. A questi vanno aggiunti due altri articoli odiosi: l’art 15 che rende facoltativo e non più obbligatorio il rinvio della pena per le donne in gravidanza e le madri con i figli sotto l’anno, un passo indietro rispetto persino al codice Rocco, che condanna bambini e bambine innocenti in carcere, e l’art 28 che autorizza gli agenti di pubblica sicurezza a portare senza licenza alcune tipologie di armi quando non sono in servizio. Quale sicurezza si vuole tutelare? Più armi ci sono in giro più vengono usate. Questo ddl garantirà meno sicurezza, perché esaspera il conflitto sociale e sacrifica diritti fondamentali costituzionalmente garantiti, è dunque un manifesto, dell’idea di paese di questa destra: autoritario e con ridotta agibilità democratica.’